TEMPI MODERNI

TITOLO ORIGINALE Modern Times
ANNO 1936
PAESE Usa
REGIA Charles Chaplin
GENERE Satirico
ATTORI PRINCIPALI Charles Chaplin, Paulette Goddard
DURATA - FOTOGRAFIA 83' - bianco e nero
PRODUTTORE DVD Elleu Multimedia
Tempi moderni (Modern Times) - Chaplin

 

 

Tempi moderni (Modern Times) - Chaplin
Tempi moderni (Modern Times) - Chaplin
Tempi moderni (Modern Times) - Chaplin
Tempi moderni (Modern Times) - Chaplin

 


Punteggio assegnato al film: *****
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ***
Punteggio Claudio Colombo Cinetop: *****
Punteggio assegnato da voi: *****
 Modern Times
(1936) on IMDb

Recensione del 5/11/2005

 

 

Qualità video: non male; immagine luminosa e incisa, con poca sporcizia.
Qualità audio: sufficiente.
Lingue: Inglese, Italiano Dual Mono
Sottotitoli: italiano (ma i cartelli sono comunque in italiano)
Formato video: 1.33:1  4/3
Extra significativi: alcune brevi schede di testo su Chaplin e sul film.

Sullo stesso disco: Il monello (The Kid).


COSA MI E' PIACIUTO: l'unica didascalia programmatica è quella dell'immagine iniziale, con il gregge di pecore che si avvia verso l'ovile, cui è giustapposta immediatamente dopo la panoramica sugli operai della catena di montaggio che si accalcano attorno ai macchinari giganteschi. Tutto il resto è poesia, satira in punta di fioretto, puro divertimento in salsa agrodolce. Nella denuncia dell'alienante società industriale non c'è un solo momento di pedanteria ideologica. Le invenzioni si susseguono senza tregua e senza cadute di gusto, e alcune sono diventate paradigmatiche: Charlot che non può smettere di stringere bulloni anche dopo la fine del suo turno di lavoro, o che viene inghiottito dalla macchina e percorre la stessa trafila dei pezzi da montare, o che viene nutrito a forza da un congegno sperimentale che dovrebbe consentire di produrre anche durante la pausa pranzo (si noti che gli operai pranzano non in sala mensa, ma su una lunga panchina dinnanzi ai "posti di combattimento", per non perdere tempo). E' il primo film di Chaplin in cui si può ascoltare la sua voce, anche se solo nella canzone non-sense con cui sembra dire: "Va bene, vi faccio sentire la mia voce, visto che siamo già nel '36 e al cinema si parla da un pezzo, ma non dirò una parola!". Però anche dove i personaggi non parlano (l'unico a parlare davvero è il presidente della fabbrica, quando deve ordinare un'accelerazione della catena di montaggio), c'è una sonorizzazione, che in una sequenza, quella della visita al carcere della dama di carità, arriva ad essere apportatrice assoluta della vis comica (un precedente importante si trova in Luci della città, nella scena in cui Charlot ingoia il fischietto). Altri momenti indimenticabili: Charlot che raccoglie una bandiera che si presume rossa caduta da un camion, e viene a trovarsi suo malgrado alla guida di un corteo di protesta; Charlot che pattina a occhi bendati sull'orlo del precipizio (con il cartello Danger in primo piano: una meravigliosa trovata da cartoni animati), o che sogna di vivere in una casa in cui tutte le comodità sono a portata di mano, compresa una mucca da mungere sulla soglia. Bella la musica, che si giova del fatto di essere stata composta ad hoc dallo stesso regista, e quindi è sempre funzionale. Graziosissima e simpatica Paulette Goddard.

COSA NON MI HA CONVINTO: le sequenze sono più giustapposte che concatenate in funzione di una progressione narrativa che si nutra di sé stessa, al punto che probabilmente scombinando l'ordine delle scene in maniera casuale, il film funzionerebbe lo stesso. A pensarci bene, però, non è detto che sia un limite.

Ho visto Tempi moderni in lingua originale (anche se il parlato è ridotto all'osso) con i sottotitoli in italiano.


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Nota sulle immagini