DI COSA SI TRATTA: due ragazzine vanno ad abitare col padre in una casa di campagna, per stare più vicine all'ospedale dove è ricoverata la madre. In un boschetto vicino abita un Totoro, spirito benigno dei boschi.
COSA MI E' PIACIUTO:
in questo film arrivato in Italia 22 anni dopo la sua produzione Miyazaki mette insieme il discorso del rispetto della natura con la capacità tipica dei bambini di mischiare gli elementi per formare nuove creature ai loro occhi del tutto naturali: oltre al Totoro, c'è per esempio un meraviglioso gatto corriera, e ci sono delle palline di buio con gli occhi. Quando la più piccola delle sorelline si smarrisce, non è un Deus ex-machina ciò che interviene per farla ritrovare, ma simbolicamente la natura stessa che ripaga chi la rispetta e la ama. La sequenza con le sorelline e il Totoro che aspettano l'arrivo della corriera nel buio è alta poesia.
COSA NON MI HA CONVINTO: rispetto ai lavori più recenti dello Studio Ghibli l'animazione è ancora un po' rozza, ferma restando la qualità estetica dei disegni. E' un po' corto.
CURIOSITA': i nomi delle due sorelle significano entrambi "maggio", uno in giapponese antico, l'altro secondo la pronuncia inglese di "may"."Totoro" si pronuncia come sdrucciola ma con un lieve accento secondario sull'ultima o.
Ho visto Il mio vicino Totoro in giapponese con i sottotitoli in italiano.
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