DI COSA SI TRATTA: Andy va al college. Che ne sarà dei suoi giocattoli? Beneficienza, soffitta o spazzatura?
COSA MI E' PIACIUTO:
si conclude la saga dei giocattoli di Andy, e parimenti si completa l'evoluzione artistica e tecnica dei creatori della serie. C'è un ulteriore passo avanti nella realizzazione dei personaggi umani, soprattutto dei bambini, e una definitiva irruzione nel mondo del vero cinema, ove la tecnica dell'animazione è solo un modo come un altro di raccontare con maestria e sensibilità una storia comunissima, a patto di saperla immaginare. Il film inizia con un vertiginoso artificio narrativo: l'assalto a un treno nel Far West, animato dai personaggi che già abbiamo conosciuto nei due film precedenti, ma che altro non è che il perfezionamento di una messa in scena dei giocattoli di Andy nelle mani del loro padroncino, così come si vede in un video amatoriale girato dalla madre oltre dieci anni prima. La ciclicità è assicurata dall'Artiglio, azionato dagli esserini verdi con tre occhi che da quel Deus ex-machina erano stati salvati dall'inferno del Pizza Planet nel primo film. I momenti più esilaranti sono: la missione di Mr Potato che ha sostituito il suo corpo tuberoso con una tortilla, la quale però è molle, ed è anche molto ambita da un piccione impiccione; Buzz Lightyear che a causa di una manomissione accidentale si mette a parlare in spagnolo ed assume improvvisamente un carattere latino (grazie al quale carpisce il cuore di Jessie, la cow girl). I momenti da lacrimuccia sono invece la presa di coscienza del bambolotto, che riconosce la sua "mamma" attraverso la vista di un vecchio ciondolo, e il finale, in cui Andy consegna tutti i suoi giocattoli a una bimba del suo quartiere che ha dimostrato di sapersi prendere cura di loro. Finale con cui si chiude una pagina della vita di chiunque. Il potere educativo di questi tre film è rimarchevole: ho in casa l'esempio di un bimbo di due anni che li conosce a memoria, li adora, e anche col loro aiuto ha sviluppato uno stupefacente senso di solidarietà e di rispetto per le persone e per gli oggetti. Dunque li consiglio anche ai minori di anni zero.
COSA NON MI HA CONVINTO: -
Ho visto Toy Story 3 in inglese con i sottotitoli in
italiano. Il doppiaggio italiano peraltro è molto buono.
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