COSA MI E' PIACIUTO:
triangolo amoroso (quasi) classico, ma anche storia di amicizia e road-movie,
elogio del teatro e descrizione dell'ambiente dietro le quinte, degli
affanni e delle gioie che costellano la vita degli attori itineranti.
Bravi e belli i tre protagonisti: da antologia lo sfogo di Abatantuono
quando apprende di non essere stato scelto dall'emissario dei produttori
americani, e anche le sue "prove di confessione" mentre l'amico
tenta di telefonare alla ragazza amata da entrambi. Capolavori di comicità:
il signor Trofimov e il beccaccino, la telefonata con "il commercialista".
Affascinante l'ambientazione dei trasferimenti, con citazione speciale
per le Gole del Furlo, dove un Bentivoglio aspirante suicida canta la
canzoncina del Braccobaldo Show, e Trani. A qualcuno può venir
voglia di andare a teatro a vedere Cechov: non è una brutta cosa.
E magari di farsi un bel giro alle Gole del Furlo, a Trani, e anche
a Gubbio. In bicicletta invece che in automobile, sarebbe ancora meglio.
COSA NON MI HA CONVINTO: qualche frivolezza più adatta ad un
videoclip musicale che a un lungometraggio. Lo sketch della stazione
di servizio è molto divertente, ma sembra messo lì per
far partecipare anche Bisio (la cosa in sé è ben lungi
dall'essere deprecabile), e risulta un corpo estraneo. O è una
citazione bergmaniana? Ne Il posto delle fragole i protagonisti,
che viaggiano in macchina, si fermano a un distributore di benzina il
cui gestore è Max von Sydow, che per quella volta non era previsto
nel cast. Un paio di sbavature di intonazione e fraseggio nella recitazione,
cose su cui Salvatores in alcuni casi, non solo in questo film, tende
a chiudere un occhio.
Ho visto Turné in italiano.
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