DI COSA SI TRATTA: il tenente Frank Drebin (L. Nielsen) è in pensione, ma si lascia convincere a risolvere un nuovo caso. Finirà per distruggere la "notte degli Oscar".
COSA MI E' PIACIUTO: anche se non con la continuità dei primi due film, i motivi per farsi alcune grasse risate non mancano. Per quanto mi riguarda, citerei fra tutte la gag dei poliziotti che parcheggiano le auto in modo che da quella al centro della formazione i due poliziotti siano impossibilitati ad uscire, e quella di Nordberg (O. J. Simpson, che è come se un altoatesino si chiamasse Puddu) che si presenta in discoteca con una capigliatura alla Jimi Hendrix a causa della quale non riesce nemmeno a passare dalla porta. Tutta la parte finale, la cerimonia degli Academy Awards demolita meticolosamente ancorché senza intenzione da Drebin, è la migliore.
COSA NON MI HA CONVINTO: è ancora più corto dei precedenti (e ben 7 dei 79 minuti sono presi dai titoli di coda, che peraltro contengono alcuni ben celati esempi di demenzialità, tipo la citazione, fra gli attori che comparivano nelle scene tagliate, di Marlon Brando nel ruolo di don Corleone). Ci sono un po' troppe trovate buttate lì per fare volume, e un eccessivo ricorso al doppio senso sessuale a buon mercato. Tra le numerose citazioni, alcune sono troppo "locali" per essere capite dagli europei (ma quella di Thelma e Louise, ben riconoscibile, è deliziosa, e fa ridere perché non c'entra assolutamente nulla con tutto il resto).
CURIOSITA': la tipa col microfono in bocca che assomiglia a Raquel Welch, nell'ultimo fotogramma in basso a destra, è davvero Raquel Welch.
Ho visto Una pallottola spuntata 33 1/3: L'insulto finale in inglese
con sottotitoli in italiano.
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