UNA VITA DIFFICILE

TITOLO ORIGINALE Una vita difficile
ANNO 1961
PAESE Italia
REGIA Dino Risi
GENERE Commedia satirica
ATTORI PRINCIPALI Alberto Sordi, Lea Massari, Franco Fabrizi, Lina Volonghi, Claudio Gora
DURATA - FOTOGRAFIA 113' - bianco e nero
PRODUTTORE DVD Filmauro
Una vita difficile - Dino Risi (Alberto Sordi, Lea Massari)

 

 

Una vita difficile - Dino Risi (Alberto Sordi, Lea Massari)
Una vita difficile - Dino Risi (Alberto Sordi, Lea Massari)
Una vita difficile - Dino Risi (Alberto Sordi, Lea Massari)
Una vita difficile - Dino Risi (Alberto Sordi, Lea Massari)

 


Punteggio assegnato al film: ****
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ****

Recensione del 9/12/2004

 

 

Qualità video: eccellente. Film pulitissimo e con un contrasto perfetto.
Qualità audio: sufficiente (la versione 2.0 è preferibile a quella 5.1: è più naturale)
Lingue: Italiano Mono 2.0 e Italiano Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: italiano per non udenti
Formato video: 1.85:1  16/9
Extra significativi: due brevissimi spezzoni di cinegiornali dell'epoca; ottime interviste di Pinto a Risi, Sordi, Rotunno (direttore del restauro) e Tatiana Morigi (montatrice).



COSA MI E' PIACIUTO: non avevo mai visto questo film, ma mi aveva colpito la predilezione dichiarata da Sordi per il personaggio di Silvio, spirito libero e coraggioso votato al rifiuto di un modo di raggiungere il successo che contrasta con i suoi princìpi; quindi il contrario rispetto a molti altri personaggi interpretati da lui in film di grande successo. Ora che l'ho visto, confermo che si tratta di una delle sue interpretazioni migliori. Il personaggio, scritto dal fido Sonego, è bellissimo, perché pur nell'orgogliosa difesa dei suoi ideali egli non fa nulla per nascondere le proprie debolezze. E naturalmente Sonego era sicuro che un fuoriclasse come Sordi avrebbe saputo risolvere i problemi che l'interpretazione di una personalità così intimamente complessa anche se apparentemente lineare gli poneva. Anche Lea Massari è molto brava. Risi è abilissimo nello stimolare il mattatore e a lasciargli seguire il suo istinto creativo momento per momento, senza però farsi portar via il film. Eccellente fotografia, e felice scelta delle musiche, canzoni in voga in quegli anni che in certi momenti contrastano completamente con la natura dell'accadimento, come nella scena della fucilazione sventata in extremis. Meravigliosa la sequenza di Sordi ubriaco nell'alba viareggina. Col dipanarsi della vicenda, si capisce meglio il significato del titolo, che è molto meno generico di quanto possa sembrare sulle prime.

COSA NON MI HA CONVINTO: c'è a mio avviso uno squilibrio costruttivo verso la fine: mi sembra troppo breve il passo dalla sequenza appena citata, che segue la seconda fuga della moglie, alla successiva ricomparsa di Silvio ai funerali (altra scena stupenda, con quelli che portano la bara in spalla che si girano per guardare il macchinone e sembra quasi che facciano andare la cassa in dérapage). La montatrice spiega nell'intervista che il film era molto più lungo, e che si ritenne necessario snellirlo. Non vorrei che fosse stato eliminato qualcosa anche in fase di restauro, benché Rotunno affermi che il suo primo obbiettivo è sempre stato il rispetto del progetto originale del regista: la Morigi cita una scena che in questa versione del film non compare, e fra l'altro la durata è di sette minuti inferiore a quella dichiarata sulla fascetta.


Ho visto Una vita difficile in italiano senza sottotitoli.


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