COSA MI E' PIACIUTO:
la fantasia sfrenata di Kusturica al servizio di un romanzo storico
in forma allegorica, ma con molti riferimenti precisi, annunciati da
inserti documentaristici manipolati alla Zelig
per meglio inquadrare il ruolo dei personaggi nella realtà
della Yugoslavia. Il mio personaggio preferito è Crni (Nero),
interpretato da Lazar Ristovski, a metà strada fra Stalin e Roberto
Pruzzo, con una mimica da Gilberto Govi. I suoi duetti con l'amico Marko
(Miki Manojlovic) sono assolutamente esilaranti. Tutta la prima parte,
a cominciare dal bombardamento dello zoo, ha un tale ritmo , sostenuto
da una sequenza ininterrotta di eccezionali invenzioni visive, che ci
si chiede se potrà durare allo stesso modo fino alla fine (conoscendo
il minutaggio complessivo). Infatti non dura, ma la parte finale, pur
in una chiave completamente diversa, torna a coinvolgere e a travolgere,
offrendo, fra i vari momenti costernanti, uno squarcio di drammaticità
totale, con la carrozzella infuocata che gira attorno al crocifisso
a testa in giù. E' qui che i tre personaggi principali trovano
la morte nel modo che più si confà loro: Marko e Natalija
aggrappati ai soldi guadagnati con i loro traffici illeciti, Crni nell'inseguire
un'immagine, quindi un ideale. Bellissimo omaggio al Vigo de L'Atalante
nel pre-finale, come evidenti sono i riferimenti ad altri grandi
registi. Il titolo principale, Underground, è la didascalia
concreta del film, ma quella ideale è offerta dal sottotitolo,
C'era una volta un Paese, che infatti in alcuni paesi è
stato assunto come titolo tout-court.
COSA NON MI HA CONVINTO: a metà del cammino fra il fulminante
esordio e lo sconvolgente finale c'è una lunga fase di stasi,
bella da vedere e da sentire (Bregovic), ma troppo lunga e troppo statica,
rispetto all'insieme. Difetto non insopportabile, tuttavia, se è
vero che avevo deciso di rivedere il film in due sessioni, ma alla fine
ho dimenticato il mio proposito e non ho fatto nemmeno la classica interruzione
gelati-noccioline...* Riguardo alle musiche di Goran Bregovic, non posso
certo dire che mi dispiacciano, ma a me pare che colgano soltanto gli
aspetti più superficiali della musica tradizionale dei paesi
dell'Europa orientale.
CURIOSITA': Underground ha vinto la Palma
d'Oro nel 1995. Kusturica era al suo secondo successo pieno a Cannes,
già ottenuto diversi anni prima col bellissimo Papà...
è in viaggio d'affari, che mi piacerebbe tanto poter rivedere.
Mi pareva che fosse in programma la pubblicazione in dvd, ma poi non
ne ho più sentito parlare. *... in riferimento alla pausa di
metà film, lo spettatore casalingo tende a dimenticare che al
cinema è proposta quasi sempre, e lo stacco è scelto di
solito a ragion veduta. E' giusto che il punto di stacco non venga indicato
anche nei dvd? Poi ciascuno sarebbe libero di ignorarlo o meno.
Ho visto Underground in serbo-croato
con i sottotitoli obbligatori in italiano.
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