VAMPYR

TITOLO ORIGINALE Vampyr
ANNO 1932
PAESE Germania
REGIA Carl Theodor Dreyer
GENERE Fantastico
ATTORI PRINCIPALI Julian West, Maurice Schutz, Rena Mandel, Sybille Schmitz, Jan Hieronimko, Henriette Gérard, Albert Bras
DURATA - FOTOGRAFIA 70' - bianco e nero
PRODUTTORE DVD Sinisterfilm - Cecchi Gori
Vampyr - Dreyer

 

 

Vampyr - Dreyer
Vampyr - Dreyer
Vampyr - Dreyer
Vampyr - Dreyer

 


Punteggio assegnato al film: ****
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ***

Recensione del 14/10/2011

 

 

Qualità video: ai limiti della fruibilità. Le scene in esterni sono rovinatissime.
Qualità audio: appena sufficiente. Ci sono dei buchi.
Lingue: Tedesco Mono
Sottotitoli: facoltativi, in italiano.
Formato video: 1.33:1 4/3
Extra significativi: presentazione di Luigi Cozzi; due film documentari su Dreyer; scene inedite; "De naede faergen" (1948, Dreyer, cortometraggio).

Edizione a due dischi della serie "Horror d'essai".



DI COSA SI TRATTA: un giovane arriva in un villaggio infestato dai vampiri. In punto di morte il padrone del castello che lo ospita gli lascia un libro che spiega l'origine della maledizione e come liberarsene.

COSA MI E' PIACIUTO: Vampyr non è la trasfigurazione fantastica di una vicenda reale, ma la rappresentazione realistica di una storia fantastica. L'unico effetto che si possa veramente definire tale è la doppia esposizione nella sequenza in cui il giovane lascia il castello per recarsi al cimitero. Per il resto sono ombre, e le ombre sono reali, oggetti concreti che sembrano altri oggetti, persone in carne e ossa. Qualche tempo fa fu chiesto a Pupi Avati quale fosse in assoluto il suo film preferito, e lui rispose che probabilmente era Vampyr, per la pienezza dell'espressione cinematografica in senso fisico. E infatti vi si possono leggere in trasparenza le anime dei personaggi proprio grazie alla loro fisicità e alla concretezza del contesto in cui agiscono. Ci sono almeno due sequenze da antologia: le ombre danzanti sulle note di un valzer un po' macabro nella sua forzata allegria, il trasporto del viandante nella bara aperta: si veda il fotogramma qui sopra nella colonna di sinistra. L'ultimo fotogramma a destra invece, visto così è quasi un'apparizione angelica, e invece inserito nella sequenza mette paura. Ottima la colonna musicale di Wolfgang Zeller. L'impronta stilistica del cinema muto non è un effetto ricercato o peggio indesiderato: il film fu effettivamente girato come muto e sonorizzato in seguito. I cartelli sono sostituiti dalle pagine del libro di cui ho riferito nella breve introduzione, e i dialoghi sono assai scarni, quasi superflui.

COSA NON MI HA CONVINTO: -


Ho visto Vampyr in tedesco con i sottotitoli (facoltativi) in italiano.


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Nota sulle immagini