COSA MI E' PIACIUTO:
la sceneggiatura costantemente spiazzante. Ogni volta che pensavo: "adesso
non arriverà al punto di far succedere questo...", ho ricevuto
in risposta un accadimento assurdo, ma lontano da ciò che avevo
pronosticato. Solo la gag della foto ispirata all'Ultima Cena si compie
nel modo previsto, ma pur nella sua volgarità è talmente
riuscita che non poteva essere diversa. E' la scena che più di
tutte ha suscitato le ire del Vaticano. Buñuel è bravissimo
a sottrarre agli spettatori, slalomeggiando audacemente, la possibilità
di concedere la pur minima umana comprensione ai suoi personaggi. Ciascuno
a suo modo, sono tutti disdicevoli. Perfino la bambina, che non fa mai
nulla di male, è perfettamente odiosa. Naturalmente tutto questo
è molto divertente. Memorabile la sequenza del turpe balletto
sul coro del Messiah di Haendel. Da notare che le uniche musiche del
film sono quelle che provengono dal giradischi, o dall'organo che si
trova nella villa. Gli attori offrono perlopiù una recitazione
stilizzata, al servizio dei simbolismi di Buñuel. Ottima Silvia
Pinal, attrice messicana, nel ruolo principale.
COSA NON MI HA CONVINTO: alcune sequenze sembrano inspiegabili. Probabilmente
hanno un significato che non ho compreso, ma può anche darsi
che Buñuel stia solo prendendosi gioco dello spettatore. Ma non
è che ciò mi dispiaccia: è uno stimolo a rivedere
il film, e poi al cinema non è così importante capire
tutto quello che si vede.
Ho visto Viridiana ascoltando la traccia
audio originale, con i sottotitoli in francese (fra i poveri ospitati
da Viridiana ci sono alcuni sdentati che non parlano in maniera chiarissima,
e i sottotitoli possono servire).
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