COSA MI E' PIACIUTO:
è il primo vero lungometraggio italiano d'animazione, e anche
se non può esibire lo splendore tecnico dei film di Walt Disney,
ha la dignità narrativa e la solidità strutturale di un
vero lungometraggio. Merito della qualità delle invenzioni minime,
ma anche dell'ambientazione, nonché della proprietà nell'uso
delle varie tonalità dell'umorismo, dalla semplice battuta salace
alla parodia delle tipiche situazioni del genere western, dalla gag
visuale a quella sonora, il tutto condito con una sana quantità
di paradosso. In bilico tra Jacovitti e Buster Keaton, sulle ali di
un disegno che, come giustamente osserva Bozzetto, visto oggi è
modernissimo, ma per gli spettatori di allora abituati alle creazioni
disneyane, è apparentemente superato, a causa - all'epoca - o
in virtù - oggi - di un'animazione la cui essenzialità
fa tenerezza, ma intanto induce ad apprezzare meglio l'invenzione che
sta dietro la singola sequenza. Musica tipica del western americano,
ma sopra la media, con un bel tema principale. Semplicità a parte,
alcuni effetti speciali, per esempio quelli del temporale, o della bagarre
al buio nel saloon, sono opere d'arte.
COSA NON MI HA CONVINTO: la storia è molto molto semplice, senza
sorprese e senza doppi fondi. Per chi considera il cinema come spettacolo
puro, è un pregio anche questo.
Ho visto West and soda in italiano senza
sottotitoli.
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