ULTIME NOTIZIE: *** 1/11/2005 Non c'entra niente con la sorte della vecchia Bullona, ma abbiamo ricevuto il programma dettagliato delle modifiche alla viabilità della zona, che probabilmente interesseranno non pochi:
- 31 ottobre 2005: riapertura controviale verso piazza Firenze (civici pari) e, nei giorni seguenti, modifica della deviazione nella carreggiata centrale - 1° dicembre 2005: chiusura controviale da piazza Firenze (civici dispari) - 1° dicembre 2006: riapertura controviale da piazza Firenze ed eliminazione della deviazione nella carreggiata centrale.
- 3 novembre 2005: riapertura parziale - 28 febbraio 2006: riapertura totale - 3 novembre 2005: chiusura parziale in entrata con deviazione su via Amari - 1° marzo 2006: chiusura totale - 28 febbraio 2007: riapertura totale
- 1° dicembre 2005: riapertura
- 1° dicembre 2005: riapertura in entrata da piazza Firenze - 31 gennaio 2006: riapertura in uscita per piazza Firenze - 1° febbraio 2006: chiusura - 1° dicembre 2006: riapertura
*** L'Assessore, arch. Goggi, ci ha inviato una lettera in cui riassume la situazione dei trasporti pubblici nella zona dell'ex-Bullona. Prende in considerazione tutte le opportunità di raggiungere la rete della Metropolitana, e i tempi medi richiesti, ma in conclusione ammette che la situazione è peggiorata. Aggiunge che il nuovo piano dei trasporti, prossimo all'esame per la sua approvazione, terrà in considerazione il problema. Per tutti coloro che si chiedessero come mai la via Piero della Francesca è chiusa al traffico, informiamo che sono in corso i lavori per il raddoppio della linea ferroviaria proprio nella zona della Bullona. La riapertura è prevista entro il 31-12-2005. A chi proviene da piazza Firenze, si consiglia di imboccare direttamente o la via Cenisio, o il corso Sempione. ***** Lo scorso 31 gennaio i principali promotori della petizione, i signori Prandini, Vimercati e Colombo (Arturo), hanno incontrato l'Assessore ai Trasporti del Comune di Milano, l'arch. Goggi. Lo stato avanzato dei lavori di ampliamento della linea ferroviaria, che hanno comportato la sostituzione della stazione "Bullona" con l'attuale, in via Domodossola, non consente di modificare il progetto in via di completamento. In particolare, la proposta, già avanzata in passato anche da un altro comitato, di aggiungere una fermata, a mo' di stazione di metropolitana, nell'area dei giardini di via Tolentino, non ha destato l'interesse dell'assessore, il quale ha fatto presente che per legge due stazioni di una linea ferroviaria non possono distare fra loro meno di 1800 metri. E' stato fatto notare che la posizione della stazione "Domodossola" ha sbilanciato le distanze fra le stazioni di Cadorna e Bovisa, e non è stata data una risposta convincente sul tema dei dichiarati vantaggi comportati dallo spostamento della stazione in via Domodossola. Si sapeva da anni che il nucleo storico della Fiera, un'entrata del quale si trova proprio in Largo Domodossola, a poche decine di metri dalla nuova stazione, sarebbe stato trasferito altrove. E dunque, cui prodest? Perché non adattare, quantomeno, le linee di superficie dell'ATM allo spostamento della stazione? E' stato anche affrontato il tema della sopraelevata di via Monte Ceneri, una costruzione dei primi anni '60 che ha trasformato una zona tranquilla in un inferno. C'è l'intenzione da parte dell'Amministrazione di pensare a un'alternativa. Si sta studiando la possibilità di costruire una strada sotterranea, anche se i problemi tecnici sembrano al momento lontani dall'approdo a una soluzione praticabile. |
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In questa pagina potete leggere il testo della petizione per la riapertura della stazione ferroviaria milanese della Bullona, proposta da un gruppo di esercenti e di residenti nel quartiere, per la quale sono state raccolte numerosissime firme, inviate al Presidente della Regione Lombardia, al Sindaco di Milano e al Presidente delle Ferrovie Nord.
PETIZIONE PER LA RIAPERTURA DELLA STAZIONE F.N.M. DELLA “BULLONA”
Da alcuni mesi la stazione della “Bullona” delle Ferrovie Nord,
in via Piero della Francesca, è stata chiusa. Questa decisione è
stata presa forse senza tenere in alcun conto le necessità dei numerosi
cittadini, lavoratori e studenti, che ormai da tanti anni si servivano di detta
stazione per i loro spostamenti specialmente verso il centro della città,
con la celerità e la comodità che solo quella linea consentiva
loro, raggiungendo in circa tre minuti di viaggio Piazza Cadorna, e da lì
avendo accesso immediato alle linee 1 e 2 della Metropolitana.
Non dovrebbe sfuggire a nessuno l’importanza delle linee metropolitane
in questi tempi, e appare così perlomeno strano che in una linea di treni
che già esiste e che attraversa zone densamente popolate come Piazza
Firenze, Via Cenisio, Piazza Caneva, Via Fauché (dove bisettimanalmente
si svolge un importante mercato), via Piero della Francesca, Via Losanna ecc…,
venga cancellata una stazione che da tanti decenni serviva egregiamente agli
abitanti, alle tante aziende, ai mercanti della zona.
In tutta la zona non esiste Metropolitana, né è in previsione
la costruzione di alcun tratto di essa, ma qualcuno ha pensato di eliminare
ciò che già c’era, e ora per raggiungere il centro si hanno
a disposizione solo due linee tranviarie, la 1 e la 19, le cui vetture impiegano
parecchio tempo per arrivare a destinazione, tacendo dei tempi di attesa superiori
a quelli per i treni.
Questa soppressione, infine, non ci pare indice di un uso corretto delle pubbliche
infrastrutture esistenti a favore dei cittadini di queste zone, che pure pagano
le tasse come gli altri, perciò non riusciamo a spiegarci come mai si
sia voluta penalizzare in tal modo una parte consistente dei contribuenti. Non
chiediamo particolari agevolazioni, ma soltanto le cose che avevamo da molti
decenni (dal 1929, per l’esattezza). Pertanto i sottoscritti firmatari,
anche a nome di tanti altri al momento non presenti, chiedono che venga riaperta
e riattivata la stazione “Bullona”, senza pretendere la posa di
marmi pregiati o l’installazione di costosi condizionatori d’aria,
o altro: basteranno una semplice ripulita e una imbiancatura dell’esistente.
Nessuno chiede un’opera faraonica che costi milioni di euro, rivogliamo
semplicemente la nostra cara, vecchia “Bullona”.