ormai avrai capito che leggo sempre quello che scrivi;
mi permetto di non essere d'accordo sulla recensione
del film di Bertolucci.
Credo si sia perso di vista il fatto che l'atmosfera onirica,
da romanzo corale è voluta. Cioè Bertolucci non
vuole fare un film didascalico o raccontare in modo
realistico le lotte contadine dell'Italia di inizio secolo,
quanto rendere in poesia, trasfigurare
quello che quelle lotte e quella cultura hanno generato,
trasmettere l'epica di quel movimento
grazie al quale in fondo oggi non siamo più
sudditi ma possiamo rivolgerci senza abbassare lo sguardo
ai nostri padroni.
In sostanza metter su pellicola l'idea di essere nati senza diritti
e di morire avendoli conquistati.
Se si esce da questa prospettiva e inoltre si decontestualizza
il film dal periodo sociale nel quale è stato concepito,
dove il forte progresso e l'idea di cambiamento, come sai,
permeava le coscienze, coscienze verso le quali
il film anche si rivolgeva e gratificava e in fondo
ringraziava, allora si ha un immagine superficiale del film, non si 'vede'.
Novecento è un film sostanzialmente di un'altra epoca, anzi
partorito quando questa epoca era già alla fine, o finita.
Poi sono rimasti solo i Fantozzi e le Vacanze di Natale.
Preferisco Novecento.
Mi scuso per queste critiche,
e spero siano accolte comprendendo la stima
nei tuoi confronti che le ha generate.
Ciao
Adriano Candali