COSA MI E' PIACIUTO:
penso che sia assolutamente straordinario rendere una sceneggiatura
costruita su dei diari personali (Adèle H. è la figlia
di Victor Hugo) così viva ed emozionante. Merito anche di Isabelle
Adjani, che mi ha intenerito e commosso senza mai esagerare nulla, benché
il ruolo nascondesse le insidie della monotonia da un lato, e della
ricerca dell'enfasi dall'altro. Truffaut non vien meno alla sua consueta
leggerezza, e la sobrietà del contesto non fa che rendere più
vibrante l'emozione per il dramma di Adèle. Mi ha colpito la
devozione nei confronti di V. Hugo, che qui si rivela come un sentimento
di tutti i francesi, ma condiviso da tutti coloro che amano la poesia.
Bello, appropriato e discreto il commento musicale.
COSA NON MI HA CONVINTO: nulla da dichiarare.
Ho visto Adele H., una storia d'amore in
francese con i sottotitoli in italiano. I dialoghi in inglese, non infrequenti,
sono regolarmente sottotitolati. Tuttavia la dizione della Adjani è
così limpida, che i sottotitoli si possono anche togliere.
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