COSA MI E' PIACIUTO:
è uno dei film che mi commuovono di più, ma non solo nel
finale, io comincio a singhiozzare dopo pochi minuti, e smetto solo,
con enormi sforzi, quando - e in questi casi succede SEMPRE - qualcuno
arriva e chiede "Cosa stai vedendo di bello?". Mi emoziona,
certo, il coraggio con cui Annie Sullivan affronta la sua battaglia,
ma ancora di più mi emoziona il motivo di questa battaglia: il
desiderio di condividere con la povera Helen un dono che può
sembrarci scontato, e che è invece un miracolo: il linguaggio.
Consiglio a chiunque non lo conoscesse un libro eccezionale: "L'istinto
del linguaggio", di Stephen Pinker. Anne Bancroft e Patty Duke
avevano sostenuto i ruoli delle due protagoniste per oltre due anni
nell'omologa commedia a Broadway, e quindi hanno raggiunto, nel film,
la perfezione assoluta. Due Oscar per loro. I momenti più importanti
sono quelli della "battaglia", in particolare la lunga sequenza
dell'imposizione dell'uso del cucchiaio. E il momento magico in cui
scocca la scintilla nella mente di Helen, è un premio anche per
noi spettatori che abbiamo sofferto con Annie Sullivan temendo che il
traguardo apparentemente così vicino si rivelasse irraggiungibile.
Un altro bellissimo film su un tema analogo è Il ragazzo
selvaggio, di François Truffaut.
Entrambi si basano su storie vere.
COSA NON MI HA CONVINTO: i ricordi e gli incubi di Annie Sullivan, troppo
espliciti a dispetto delle intenzioni.
Ho visto Anna dei miracoli in inglese
con sottotitoli in francese.
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