COSA MI E' PIACIUTO:
è considerato da tutti un classico del divertimento puro, senza
implicazioni nascoste né complicazioni. Lo si può analizzare
solo allo scopo di imitarlo, e di imitazioni ne vanta molte, forse più
della Settimana Enigmistica. Nel trio degli attori protagonisti giganteggia
Jack Lemmon, che è tanto grande da riuscire a rivaleggiare in
femminilità con Marilyn Monroe. Fra le tante battute felici,
la più geniale è l'ultima (Wilder è come certi
grandi campioni del tennis: i punti non sono tutti uguali, ed è
importante giocare bene quelli più importanti). Ma come dimenticare
il surrealismo spaziale delle 13 ragazze (12 più uno/a) stipate
nella cuccetta? Io poi ammiro la pazienza di sottolineare ripetutamente,
e apparentemente senza alcun senso, dei dettagli in funzione di un'unica
sequenza. Alludo alle ghette del boss, che si vedono sotto la tavola
proprio dove sono accucciati i due protagonisti, e alla collezione di
conchiglie. Nel primo caso l'asso viene giocato all'ultima mano, nel
secondo caso è calato quasi subito, e poi si torna a parlare
ancora delle conchiglie solo per calare un altro asso (la battuta sui
distributori Shell), quando sembrava non ce ne fossero più. Altra
battuta celebre: "E chi è la fortunata?" "Io"
(dialogo fra i due travestiti). Musica frizzante.
COSA NON MI HA CONVINTO: un eccesso di frenesia nei momenti in cui probabilmente
si paventava il rischio che venisse percepito un rallentamento del ritmo,
in un film che è condotto tutto di corsa; l'osservazione riguarda
anche i dialoghi: la densità di battute spiritose è paragonabile
alla deliziosa dolcezza del marzapane... chi ne mangerebbe due chili
senza rischiare l'indigestione?
Ho visto A qualcuno piace caldo in inglese
con i sottotitoli in italiano.
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