COSA MI E' PIACIUTO:
quando si parla di "autori" del cinema italiano di oggi, uno
dei primi nomi che si fanno abitualmente è quello di Marco Bellocchio.
Perché? Prendiamo questo film: non c'è quasi niente che
venga trattato in maniera convenzionale. Anche nei passaggi più
ovvi c'è sempre un'invenzione, un movimento di macchina inconsueto
e interessante, un gioco di colori o una transizione (la veneziana che
si apre!), a rivelare la mano di un artista. Bellocchio scrive una bellissima
sceneggiatura, traendola molto liberamente dal libro di Laura Braghetti
- la vera Chiara - e poi ci fa dimenticare della presenza della macchina
da presa. C'è un luogo comune che vuole che l'arbitro di calcio
più bravo sia quello che non si nota. Ovviamente è una
sciocchezza, come ha giustamente rimarcato il grande Pierluigi Collina:
se c'è un fallo da fischiare, e l'arbitro non interviene per
non disturbare il gioco, non è un grande arbitro, è soltanto
un pavido. Allora, visto che il mondo del calcio pullula di luoghi comuni,
gliene portiamo via uno e lo prestiamo al cinema: il grande regista
è quello che non si nota. La ricostruzione storica, affidata
soprattutto ai telegiornali dell'epoca, mi ha riportato emotivamente
con una certa efficacia a quei giorni del 1978: una ricostruzione accurata
e al contempo in perfetta simbiosi con il racconto. Il contrasto fra
le lacrime di Chiara che ascolta Aldo Moro mentre legge la lettera che
intende far pervenire al Papa, e lo sguardo gelido, tagliente di tutti
gli uomini politici ai funerali dello statista, mette i brividi. Eccellente
la colonna musicale, per l'imprevedibilità nell'assegnazione
alle immagini, e per la felicità nella scelta dei brani. Particolarmente
azzeccato, e commovente per quanto mi riguarda, l'accostamento fra la
dimensione onirica (Moro che gira liberamente per la casa, o che esce
di casa passeggiando serenamente sotto la pioggia nel bellissimo finale)
e il Momento musicale in fa minore di Schubert (in una versione orchestrale
di Alberico Vitalini. L'originale è per
pianoforte). Luminosa perfino nelle molte oscurità di questo
film Maya Sansa, che avevo recentemente ammirato ne La
meglio gioventù, brava brava brava. Ottima anche l'interpretazione
di Roberto Herlitzka.
COSA NON MI HA CONVINTO: il personaggio meno interessante è probabilmente
quello di Luigi Lo Cascio, ed è un peccato vedere un attore di
questa statura non poter dare più di quanto è richiesto
dal ruolo. In generale, qualche rara trascuratezza nella recitazione.
Ho visto Buongiorno, notte in italiano.
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