COSA MI E' PIACIUTO:
si ha l'impressione, incontrovertibile, in ogni singola fase del film,
che ogni singolo dettaglio sia stato concepito in funzione dell'assieme.
La sensazione è rafforzata dalla struttura temporale della
narrazione, che, perfettamente dominata nella sua non linearità,
ne costituisce una delle sue più grandi
virtù, e credo abbia ispirato intensamente Tarantino (il quale è
uno degli intervistati, iper-entusiasti, nel documentario). Come
si apprende dalle interviste del citato documentario, la scrittura
di quest'opera fiume ha richiesto 12 anni di lavoro, ben speso. Il
realismo della ricostruzione ambientale, anche ma non solo dal punto
di vista scenografico, è
fra i più abbaglianti nella storia del cinema importante,
limitandoci cioè a quei film in cui le virtù apparenti
non siano tutto ciò che
possono offrire, e questo realismo non è solo cornice, ma
ci butta dentro un mondo che personalmente non abbiamo mai vissuto...
ma in certi momenti non ne siamo così sicuri, così come non
siamo sicuri che ogni scena sia frutto del ricordo, dell'immaginazione
del protagonista, oppure oggettiva cronaca. Non so se la parabola
di questi gangster possa essere vista come la storia dell'America:
il film funziona benissimo anche senza questa sovrastruttura ideologica,
ma l'idea rimane suggestiva. C'era
una volta in America è
stato accostato a Il padrino, per i temi e l'ambientazione,
ma a me sembra che il film che più gli assomigli sia Quei
bravi ragazzi di Scorsese, che al contrario del film di Coppola
viene dopo. Accanto alla pregevolissima fotografia, va rimarcato
l'uso estremamente creativo e funzionale degli effetti sonori (il
telefono all'inizio, il cucchiaino nella tazzina di De Niro...).
Tutti bravi i protagonisti maschili.
COSA NON MI HA CONVINTO: in un'opera di queste dimensioni, sia che
si tratti di un film, o di un'opera teatrale, o di un romanzo,
è importante che non si dia mai l'impressione di rallentare
per rendere la costruzione ancora più monumentale. Qui questo
requisito
è rispettato quasi sempre. E' il quasi che fa cadere
la presente considerazione nella parte dedicata ai dubbi,
e riguarda esclusivamente la seconda parte. La celebratissima colonna
sonora di Morricone è inflazionata
di settime di seconda e quarta specie. L'interprete ideale per
il ruolo di Deborah adulta sarebbe stata una Jennifer Connelly
adulta, ma non si potevano certo aspettare 9 anni (ovvero la differenza
d'età fra la Connelly e Elizabeth McGovern, che peraltro
oggi è
molto più affascinante di allora).
CURIOSITA': la versione per gli Usa fu malamente
mutilata e rimontata, stravolgendo maldestramente l'ordine delle
scene, e ovviamente fu un fiasco clamoroso. Successivamente il film,
conosciuto nella sua versione integrale e originale, ha avuto un
grosso successo anche negli States. L'intervallo cade molto avanti,
dopo 2 ore e 35' (la durata complessiva è di
3 ore e 40'). Nell'edizione italiana del dvd il doppiaggio originale
di Ferruccio Amendola per Bob De Niro è stato sostituito,
la qual cosa ha suscitato le vibrate proteste dei cultori dell'opera.
Ho visto C'era una volta in America con l'audio originale
e i sottotitoli un po' in inglese e un po' in francese. Mi sono concesso
10' di intervallo fra il primo (1 ora 55') e il secondo disco, anche
se l'intervallo deciso da Leone cade più avanti (ma non sapevo che
ce ne fosse uno).
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