COSA MI E' PIACIUTO:
è un notturno, che si svolge nella notte di Natale, sul tema
della solitudine. Prezioso è il gioco, preannunciato già
dai titoli di testa, con i colori delle luci artificiali, che si riflettono
sui vetri, trasformano i volti, creano ipnotiche figure astratte. La
bellezza di Maria Pakulnis è sempre messa nelle condizioni ideali
affinché rifulga, anche nei momenti in cui la durezza dei dialoghi
le forza i lineamenti. I personaggi di contorno sono piccoli ma non
insignificanti: la vecchia zia, il medico di guardia che dorme senza
farsene un problema, l'infermiere che tratta gli ubriachi come animali,
l'addetta alla sorveglianza della stazione che scorrazza sullo skateboard
nei corridoi deserti per tenersi sveglia (e all'opposto del suo omologo
se ne scusa). Il testimone silenzioso questa volta guida un tram, e
all'inizio compare il protagonista del primo film (tutte le storie del
Decalogo si svolgono nello stesso condominio).
COSA NON MI HA CONVINTO: l'assunto è meno originale del consueto,
anche se la svolta finale non manca, e sebbene non del tutto imprevedibile
riesce comunque a colpire. Proprio per la particolarità dell'epilogo,
però, il film perde un po' della sua forza nelle visioni ulteriori.
Ho visto Decalogo, 3 in italiano. Purtroppo
questa edizione non offre l'audio originale.
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