COSA MI E' PIACIUTO:
un padre e una figlia vivono il loro rapporto con allegria cameratesca,
tanto che per i primi 4 minuti non si comprende la natura della loro
relazione. Il bello è che ben presto il dubbio s'insinua anche
in loro. L'idea è diabolica, e ottiene l'effetto di coinvolgere
totalmente lo spettatore perché questi inevitabilmente condivide
i pensieri tormentosi dei due protagonisti. La complicità alla
fine è totale, dal momento che ciò che non sanno loro
non lo sappiamo, con certezza, neanche noi. Per alcuni questo è
addirittura il miglior film del ciclo, forse in virtù di quello
stato di inquietudine che si instaura fin dal principio, e che non si
dissolve neanche nelle visioni ulteriori, perché non è
legato solo alla trama, ma forse soprattutto alle implicazioni psicologiche
e morali che le possibili interpretazioni comportano. Bellissima fotografia,
come sempre. Il testimone silenzioso è un canoista, e compare
due volte. Lo nota anche Anka, che pensa a una coincidenza significativa,
e in effetti la coincidenza sussiste, perché i due momenti sono
legati alla verità sulla lettera. Sull'ascensore si vede il medico
del secondo film.
COSA NON MI HA CONVINTO: -
Ho visto Decalogo, 4 in italiano. Purtroppo
questa edizione non offre l'audio originale.
Kieslowski su Amazon.it