COSA MI E' PIACIUTO:
Kieslowski tende a differenziare fortemente i singoli film cambiando
ogni volta lo stile di ripresa e il modo di tessere la trama. Per l'uso,
soprattutto nella prima parte, del grandangolo e di un filtro verde,
questo ricorda i film di Jeunet. Dal punto di vista narrativo, i tre
personaggi vengono seguiti in parallelo, ciascuno sul proprio percorso,
fino alla loro interazione. Ideologicamente, questo film vuole dimostrare
la gratuità della pena di morte, accostando la condanna del giovane
Jacek alla natura del suo gesto privo di qualsiasi logica. Come dice
il giovane avvocato all'inizio, la pena capitale non è dunque
altro che una vendetta. Anche le modalità di esecuzione non sono
poi così diverse, perfino nei preparativi. Al tema centrale ne
é legato un altro, caro a Kieslowski e al co-sceneggiatore Piesiewicz,
che è quello del ruolo del destino nella vita delle persone.
Il testimone silenzioso appare due volte, ed è qui un operaio.
COSA NON MI HA CONVINTO: forse la brevità sacrifica un po' la
completezza del discorso. Peraltro Kieslowski approntò di questo
film un'altra versione, più lunga, che la critica comunemente
giudica migliore (io non la conosco, né mi risulta che sia mai
arrivata in Italia).
Ho visto Decalogo, 5 in italiano. Purtroppo
questa edizione non offre l'audio originale.
Kieslowski su Amazon.it