COSA MI E' PIACIUTO:
per mantenere il registro drammatico, che verrà abbandonato definitivamente
solo con l'ultimo film, Kieslowski e Piesiewicz assumono in qualità
di oggetto del furto una persona: è una bambina, contesa da due
madri, una naturale e l'altra adottiva, ma che è a sua volta
madre dell'altra. L'amore per la bimba è inasprito dall'odio
fra le due donne, che è mosso unicamente dal rispettivo desiderio
di sentirsi pienamente madri. Infatti, la volontà della più
anziana di tacitare lo scandalo che la maternità della figlia
minorenne avrebbe potuto suscitare è solo un pretesto. Straziante
la scena in cui Majka cerca di farsi chiamare mamma dalla piccola Anka,
che non capisce. Il padre volge loro le spalle, celando a fatica l'imbarazzo
e la pena. Il segno stilistico peculiare di questo settimo film è
l'uso di primi piani ravvicinatissimi. Suggestiva la musica di Preisner.
Boguslaw Linda (Wojtek) aveva già lavorato con Kieslowski in
Destino cieco.
COSA NON MI HA CONVINTO: -
CURIOSITA': il testimone silenzioso in questo
film non compare. Kieslowski disse una volta che l'attore Artur Barcis
in quella circostanza era impegnato da un'altra parte.
Ho visto Decalogo, 7 in italiano. Purtroppo
questa edizione non offre l'audio originale.
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