COSA MI E' PIACIUTO: il progetto era ambizioso,
e il tentativo di mettere insieme le molte tessere di un complicato
mosaico - come i pezzi del Lego sparsi per la casa in alcune scene del
film - anziché dichiarare l'impossibilità dell'impresa,
è lodevole a prescindere dalla riuscita. L'impossibilità
di attaccare un potente è sostituita dalla semplice domanda "Perché
no?", e alla fine il film si fa. Qui non si tratta di puro e semplice
meta-cinema: nel finale l'attore Nanni Moretti interpreta un personaggio
ideato dalla giovane regista Teresa, la quale è un personaggio
del film il cui autore è Nanni Moretti. Meta-cinema, quindi,
circolare. Stuzzicanti i paralleli fra la vicenda privata del produttore
Bonomo e la situazione politica: il coraggio di fare un film su Berlusconi
è lo stesso di cui Bonomo si arma per irrompere sul palcoscenico
dell'auditorium dove si sta eseguendo Haendel e chiedere alla moglie
che lo sta lasciando: "Che ti ho fatto?". Lo sconforto dello
stesso Bonomo nel constatare che i suoi figli non vogliono sentir parlare
de "Il caimano" ma preferiscono riascoltare per la millesima
volta la trama dell'horror-trash culinario "Cataratte", è
lo stesso di chi si chiede ogni giorno perché invece di bei film
o belle commedie le televisioni italiane "berlusconizzate"
non fanno altro che produrre e proporre mediocrità. La meta-constatazione
dell'inutilità di un film che denunci cose che tutti sanno e
che tutti anziché combattere accettano non per rassegnazione
ma con compiacimento. Il film è costellato di momenti forti e
decisamente riusciti: la già ricordata irruzione sul palcoscenico,
l'annuncio della separazione ai figli, la fuga di Bonomo in preda al
panico e alla disperazione, la nuotata di Silvio Orlando e Jerzy Stuhr,
i sorpassi in auto, e tanti altri passaggi che mettono in luce, oltre
all'ottima scrittura, l'alto livello generale della recitazione, a cui
contribuiscono alcune piccole partecipazioni illustri di registi in
vesti di attori: Montaldo, Sorrentino, Mazzacurati, Garrone, Virzì
... senza contare che gli stessi Placido e Stuhr oltre ad essere attori
famosi si sono cimentati anche alla regia. Molto valido il commento
musicale di Franco Piersanti.
COSA NON MI HA CONVINTO: c'è qualche passaggio a mio parere inutile,
come quello in cui Margherita Buy tenta di descrivere al telefono
il campo di calcio (sembrava più un'esigenza da parte di Nanni
Moretti di introdurre l'immancabile riferimento sportivo anche
nei suoi aspetti materiali e quasi feticistici), o le maestranze
che preparano il set ballando (vedi parentesi precedente: una scena
di ballo fuori contesto c'è quasi sempre in Moretti).
CURIOSITA': oltre ai già citati attori-registi,
c'è anche lo sceneggiatore Stefano Rulli nel ruolo
del giudice.
Ho visto Il caimano in italiano.
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