Punteggio assegnato al film: ***½ Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ***½ Punteggio Claudio Colombo Cinetop: ***

Recensione del 4/5/2004

Qualità video: molto buona. Bei colori. Qualità audio: buona la colonna sonora, abbastanza buoni i dialoghi (registrati in studio, mi pare) Lingue: Inglese, Italiano, Francese, Spagnolo, Dolby Digital Mono Sottotitoli: le stesse lingue delle tracce audio più il portoghese Formato video: 1.85:1  anamorfico Extra significativi: interviste alla figlia di Hitchcock, a John Forsythe, al produttore e ad altri testimoni, in un documentario di circa 30'. Gustoso l'aneddoto delle foglie portate sul set, incollate ai rami una per una e verniciate a spruzzo, tutto perché nei luoghi dove avrebbero dovuto girare era arrivata una tempesta che aveva spogliato completamente gli alberi, e non potevano certo aspettare l'autunno successivo. Io ho acquistato l'edizione francese, che è comunque identica a quella italiana (ma costa meno della metà, presso cdiscount). Il titolo è Mais qui a tué Harry?

COSA MI E' PIACIUTO: è una commedia di stampo decisamente europeo (e infatti ha avuto molto più successo da noi che negli States dove è stata prodotta): intelligente, spiritosa, misurata. Hitch gioca con la morte sfoggiando una leggerezza di tocco tale da permettergli di rovesciare senza fare danni le proporzioni degli ingredienti dei suoi film più classici: invece di illuminare col suo proverbiale sense of humor storie inequivocabilmente drammatiche, qui mette un cadavere al centro di una farsa, senza che nessuno abbia modo di scandalizzarsi. Situazioni e dialoghi paradossali nella più completa normalità di una storia palesemente e dichiaratamente falsa. Attori, come sempre nei film di Hitchcock, del tutto all'altezza del compito, con una menzione speciale per la luminosa debuttante Shirley MacLaine, che all'epoca aveva 21 anni, ma già mostrava l'originalità del suo talento. Bella fotografia, musiche (di Herrmann) azzeccate.

COSA NON MI HA CONVINTO: non si respira l'aria sottile delle altezze alle quali si collocano i capolavori del maestro inglese. E' quasi un esercizio di stile, altamente virtuosistico, ma totalmente disimpegnato. Tuttavia non ho ragione di lagnarmi di ciò.

Ho visto La congiura degli innocenti in lingua originale con i sottotitoli in italiano.

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