COSA MI E' PIACIUTO:
i dialoghi poetici di Prévert sono alta letteratura, formalmente
perfetti e ricchi di significati; gli attori sono tutti bravissimi;
la ricostruzione dell'ambiente del teatro francese dell'800 ha l'efficacia
di un documentario; le scene corali sono rutilanti e naturali al tempo
stesso. La regia e l'allestimento sono perfetti: se penso in quali condizioni
è stato girato il film, sbalordisco.
COSA NON MI HA CONVINTO: è un film sul teatro che in qualche
occasione vira stilisticamante verso il registro teatrale. Sono convinto
che ciò sia frutto di una scelta consapevole (i precedenti film
del sodalizio Carné-Prévert, appartenenti al filone cosiddetto
del "realismo poetico", sono molto diversi), ma personalmente,
proprio per questo motivo, sono indotto ad ammirare quest'opera più
che ad amarla.
Ho visto Les enfants du Paradis in francese
con sottotitoli in italiano. In un'unica sessione, come voleva Carné.
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