COSA MI E' PIACIUTO:
i dialoghi sono degni del Woody Allen dei giorni migliori. Non c'è
una sola battuta forzata in tutto il film, e quelle felici sono parecchie.
Per la cronaca, quella che mi ha fatto ridere di più è
quando Allen dice più o meno "Ricordi quella volta che calciasti
la mousse sotto il letto". Per capirla bisogna vedere il film.
Tutti gli attori, Allen compreso, sono in gran forma. Sotto il profilo
registico, le scene dialogate hanno la naturalezza e la fluidità
di un Rohmer. Da come la Keaton si mette a ridere in due o tre circostanze,
sembra quasi che Allen abbia improvvisato una delle sue battute lì
per lì. Splendida la fotografia di Carlo Di Palma. Le musiche
jazz calzano a pennello.
COSA NON MI HA CONVINTO: la trama "poliziesca" è un
po' contorta, ristagna a lungo nelle posizioni iniziali, e poi ha un'innaturale
accelerazione verso la fine. La tensione non sale mai, perché
si capisce subito che non è una cosa seria: questa è decisamente
una commedia umoristica travestita da thriller, e non viceversa.
CURIOSITA': a me è parso che sia stata
presa da La finestra sul cortile l'idea della donna che per
rendersi interessante al suo uomo corre deliberatamente dei rischi cercando
di smascherare un vicino di casa presunto uxoricida, solo che qui i
ruoli sono rovesciati, in quanto è l'uomo che entra in azione,
forzando la propria indole salottiera, per riconquistare la stima di
sua moglie.
Ho visto Misterioso omicidio a Manhattan in
inglese con sottotitoli in italiano: la traduzione mi sembra abbastanza
buona.
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