COSA MI E' PIACIUTO:
l'eleganza preziosa, come in ogni film di Mikhalkov, nelle immagini
e nelle situazioni. Il nostro ha sempre un modo affettuoso di presentarci
i suoi personaggi, ma non dimentica di illustrare i comprimari inserendoli
nei contesti più fantasiosi e bizzarri che si possano immaginare.
La storia è molto bella, e l'ambientazione della parte russa
del film ci porta in un clima fiabesco ma umanissimo. Italiani e russi
esercitano la loro capacità di fare casino in maniere molto diverse,
ma invariabilmente efficaci. Eccezionale Mastroianni, che fu premiato
a Cannes per questa interpretazione, ma non gli è da meno Vsevolod
Larionov. Gli occhi di Elena Safonova non sono neri come il titolo farebbe
pensare, ma sono comunque bellissimi. Dopo aver visto questo film, viene
voglia di andarsi a rileggere i racconti di Cechov ai quali si ispira,
e addirittura di imparare il russo, una di quelle lingue che è
bello stare ad ascoltare anche se non si capisce nulla.
COSA NON MI HA CONVINTO: il finale a sorpresa colpisce molto la prima
volta, ma nelle ulteriori visioni altera inevitabilmente la percezione
di tutto il film, e non so se ci guadagna. Alcuni passi nella recitazione
in italiano sono afflitti da piccole sbavature d'intonazione, ma non
si poteva chiedere a Mikhalkov di studiare approfonditamente la nostra
lingua per verificare di persona.
CURIOSITA': c'è Oleg Tabakov, protagonista
di Oblomov, in un piccolo ruolo. Nel dvd è inclusa una
pagina di testo dedicata alla filmografia di Mikhalkov, con una sua
foto. Sbaglierò, ma non mi pare proprio che l'uomo della foto
sia lui.
Ho visto Oci ciornie nella versione originale
senza sottotitoli.
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