COSA MI E' PIACIUTO:
non farò nessunissimo tentativo di provare a spiegare il significato
di questo film. Bergman ha recentemente dichiarato, in un'intervista
alla tv svedese contenuta nel dvd di Fanny e Alexander (Sanpaolo;
ottimo prodotto, peraltro), che il cinema non è realtà,
non deve dire la verità; il cineasta ha il diritto di appellarsi
al sogno, dove tutto è possibile, e riguardo al quale ogni interpretazione
è lecita. Credo che Persona sia un esempio smagliante
di questa filosofia: qui ci sono tante idee, ma nessuna verità.
Dal momento quindi che la verità e la credibilità si giocano
su altri tavoli, a noi resta da decidere se questo film è bello
o no. Io dico sì, e molto. Il fascino della componente onirica
non lede, e anzi corrobora la bellezza fisica delle immagini. La fotografia
è sublime. La musica lacera il silenzio all'improvviso, nei momenti
in cui tutto sembra sospeso. La silente Liv Ullmann e la loquace Bibi
Andersson sono semplicemente perfette. Fra le mie scene preferite: Alma
parla con Elisabeth della maternità, e tutto il monologo è
mostrato due volte, la prima inquadrando Elisabeth che ascolta, e la
seconda mostrando in primo piano, vieppiù ravvicinato, il volto
di Alma.
COSA NON MI HA CONVINTO: nulla da dire.
Ho visto Persona in svedese con i sottotitoli
in inglese. Per chi comprende lo svedese, c'è la possibilità
di togliere i sottotitoli. Per chi, come me, è un po' lento nel
leggere l'inglese, c'è sempre la possibilità di fermare
i fotogrammi... sempre meglio delle traduzioni di pura fantasia di certe
versioni italiane.
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