DI COSA SI TRATTA: un abile cronista (Lemmon) decide di lasciare il giornale e il mestiere per sposarsi e cambiare vita alla vigilia di un'esecuzione capitale. Il suo direttore (Matthau) escogita una serie di trucchi diabolici per trattenerlo.
COSA MI E' PIACIUTO:
è un film tratto da un testo teatrale, già portato sullo schermo due volte da registi importanti come Milestone e Hawks ("La signora del venerdì", in cui però il personaggio di Lemmon era al femminile), ma Wilder lo fa dimenticare imprimendo alla rappresentazione una velocità e un dinamismo travolgenti, a partire dagli ingegnosi titoli di testa in cui, attraverso una seriie di immagini leggermente accelerate, ci mostra come si confeziona in tipografia un numero di quotidiano. E' interessante notare come gli unici personaggi positivi siano un condannato all'impiccagione e una prostituta, come per dire che la morale autentica e quella ufficiale non camminano sulla stessa strada. Benché Billy Wilder non fosse particolarmente affezionato a questo film, dal momento che non ne era autore, ha nondimeno costruito un congegno perfetto che ci accompagna fino all'immancabile (in Wilder) fulminante battuta finale. Lemmon e Matthau pare che non abbiano fatto nient'altro nella loro vita che recitare insieme.
COSA NON MI HA CONVINTO: -
Ho visto Prima pagina in inglese con sottotitoli in italiano.
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