COSA MI E' PIACIUTO:
il paradosso che io colgo in questo capolavoro (per molti il capolavoro
assoluto della storia del cinema), è che la vicenda di Charles
Kane, uomo che lottò in ogni istante della sua vita per ottenere
ciò che desiderava per sé, offre troppi spunti per un
solo film, e pertanto la sua grandezza finisce per confluire in buona
parte in molte altre opere successive, naturalmente non soltanto di
Welles. Una peculiarità notevolissima è l'analisi successiva
di diversi aspetti della vita di Kane, ripercorsi da un capo all'altro
della sua esistenza col fine di mostrarne l'evoluzione in maniera incalzante,
per poi riavvolgere il nastro e ricominciare da capo con un altro tema.
Le ardite geometrie create dalle inquadrature scelte da Welles hanno
costruito un modello seguito anche da altri grandissimi come Kubrick
(che ne ha ricavato un modello proprio) e Kieslowski. L'uso delle luci
ci riporta sovente all'espressionismo tedesco. La sequenza finale, con
i beni materiali lasciati da Kane che inquadrati dall'alto sembrano
una metropoli, desta ancora oggi grande stupore. Altra scena che mi
ha sempre impressionato molto è quella del tentativo di suicidio
della seconda moglie. Sempre legato a lei è l'unico momento veramente
comico del film: il suo esordio al Teatro dell'Opera fondato dal marito.
Ma la fine di quella stessa sequenza, con l'applauso di Kane, è
anche il momento forse più agghiacciante.
COSA NON MI HA CONVINTO: come ho già accennato, tante, tantissime
idee, forzatamente non tutte approfondite. Il tentativo di far coesistere
tutto quel materiale crea qualche ingorgo nella sceneggiatura, soprattutto
in alcuni dialoghi "esplicativi". Del resto, un'opera molto
complessa difficilmente può risultare perfetta, soprattutto se
l'autore è un ragazzo di 26 anni al suo primo lungometraggio.
Bernard Herrmann, cui è affidato il commento musicale, darà
il meglio di sé in altri film successivi.
CURIOSITA': il modo in cui Welles invecchia sé
stesso deve aver ispirato Coppola alle prese con Marlon Brando ne Il
padrino. A me pare che in certi momenti la somiglianza sia
impressionante.
Ho visto Quarto potere in lingua originale
con i sottotitoli in italiano.
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