Queste registrazioni, che fanno parte di una quasi-integrale delle Sonate di Domenico Scarlatti, sono state da me realizzate nei primi mesi del 2003 con un pianoforte digitale Yamaha.
"Quasi-integrale", dicevo. Le sonate secondo il catalogo Kirkpatrick sono 556, ma ho deciso di ignorare le composizioni destinate esplicitamente all'organo e a clavicembali speciali, o implicitamente a formazioni da camera. E ho anche escluso alcune sonate che, pur figurando nel catalogo Kirkpatrick, sono state a mio avviso erroneamente attribuite a Scarlatti. Ne rimangono, così, 538.
Ritengo che l'esecuzione al pianoforte di queste opere ne metta in risalto la vasta influenza esercitata sui grandi compositori dei secoli successivi. Mi riferisco in modo particolare a Haydn, Clementi, Beethoven, Schubert, Mendelssohn, Jánácek, ma soprattutto a Johannes Brahms, che possedeva una copia dell'intera opera scarlattiana e nutriva per essa un'autentica venerazione, e Olivier Messiaen. Pensando a Messiaen, che compose molta musica ispirandosi ai canti degli uccelli, non posso fare a meno di notare che alcune sonate di Domenico Scarlatti sono delle vere e proprie voliere, e tuttavia il clavicembalo, a causa dell'assenza della variabile dinamica, non è in grado di far risaltare questo tratto.
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