24. MATERA - OPPIDO LUCANO
78,8 km - disl. 980 m
Mappa realizzata grazie a Google Maps
Fortunatamente le previsioni di pioggia in mattinata erano sbagliate. Pagherò comunque più in là. La passeggiata per Matera, nella piacevole solitudine di un lunedì mattina prima delle 9, è più approfondita rispetto a quella che feci 13 anni fa. È uno spettacolo unico, questa città.
L'uscita avviene per la via Gravina, e la strada diretta a Gravina è incastonata in un paesaggio da presepe agreste, vivacizzato dal gioco di luci e ombre creato dalle nuvole bianche.
Le nuvole restano bianche e innocenti fino all'ora di pranzo, poi diventano nere e cattive, e comincia una serie di temporali di cui riesco a evitare solo il primo, rifugiandomi sotto un cavalcavia. Ma i nubifragi seguenti me li becco tutti. La zona fra Gravina e Oppido Lucano è stupenda, e lo sapevo già, ma sapevo anche che in caso di acquazzone ripari non ce ne sono, per decine e decine di chilometri. Da Matera, la prima occasione di rifornimento cade dopo 65 km, in coincidenza con una stazione di servizio. Ove un bambino più o meno decenne mi sottopone a una raffica di domande le più disparate sull'andare in bicicletta, su Milano e su altre cose. La gente di questi posti, pur senza essere minimamente invadente, è contenta di chiacchierare con i "forestieri". E quando parlo della bellezza dei luoghi, loro insistono particolarmente sul concetto di silenzio, e ne sono fieri.
A Oppido Lucano si arriva guadagnando 400 metri di quota negli ultimi 10 km, grazie anche a una rampa fortunatamente non più lunga di 2-300 metri, annunciata al 15% ma in realtà al 18%, come suggerito dal mio ciclocomputer e confermato dalla ruota anteriore della mia bici che nel punto più difficile si è nettamente sollevata da terra.
Pernottamento e cena all'Hotel Zodiaco. Camera confortevole, cucina strepitosa, gente simpatica, prezzi contenuti.
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