35.
CASTELFRANCO EMILIA - MILANO

210,4 km - disl. 433 m

 

Mappa realizzata grazie a Google Maps

 

Da ieri sera al mio arrivo in albergo fino a questa mattina all'una ha piovuto così tanto che pensavo di poter lasciare Castelfranco Emilia solo in elicottero, altro che bici.

Castelfranco EmiliaInvece alle 6,30, sveglia anticipata, il cielo era limpido. Partenza alle 7,15 per un tutto-via Emilia, con la speranza di raggiungere casa. Dopo una ventina di chilometri, si rompe di nuovo un raggio della ruota posteriore. Quando succede così, un paio di meccanici mi hanno detto che il mozzo è andato, e bisogna cambiare la ruota. Io proseguo, nella speranza che non si rompano altri raggi prima di Milano.

Concedo qualche scorcio di turismo a Modena, dove non capitavo da tempo, e a Fidenza, di cui avevo sempre ignorato la bella cattedrale. È peraltro a pochi metri dalla via Emilia.

Un capitolo a parte merita l'affaire Ponte sul Po. Come sapete il ponte stradale è crollato qualche tempo fa a causa di un'alluvione. In attesa che la ricostruzione venisse completata, ne è stato approntato uno provvisorio, su barche. Entrando nel centro di Piacenza, non prima, viene segnalata la variazione alla viabilità, nonché la non percorribilità del ponte provvisorio da parte di mezzi pesanti e pullman non autorizzati. "Beh, meglio", mi dico. Scendo a livello della sponda seguendo le indicazioni, e finalmente mi trovo all'imbocco del ponte di barche. Viene nuovamente ricordata l'inibizione di cui sopra. Sto per toccare le prime assi, quando sento una voce alle mie spalle: "Ehi, ciclista, non si può con la bici". Mi fermo. "E perché?" Solo allora scorgo il cartello dedicato ai velocipedi, collocato già Modenaa ponte iniziato. Il mio interlocutore è un lavoratore dell'impresa di costruzione. "Scusi, io ho fatto tutta la via Emilia da Cesena. Di questa proibizione non c'è traccia, fino a quel cartello lì. Le sembra una cosa intelligente? E adesso dove passo?" "Va bene, passi pure, ma stia attento, perché se succede un incidente l'assicurazione non so se risponde". "Va bene, sto attento, mi assumo tutte le responsabilità" "E poi magari alla fine del ponte ci sono i vigili e le fanno la multa" "Se mi fanno la multa la pago. Grazie". Situazione reale: il ponte è transitabile a 30 km all'ora, ed è più largo di molti punti della via Emilia percorsi fin lì. Presso il cartello di inibizione alle bici, ce ne sono due che annunciano pendenze del 10% sia in salita che in discesa. Queste pendenze non esistono, o se esistevano sarebbe il caso che togliessero i cartelli. Quindi, il motivo della proibizione alle bici quale sarebbe? Un dispetto? Affronto il ponte senza il benché minimo Modena problema. Non appena ho messo le ruote sulla sponda lombarda, supero un grosso furgone che si è fermato sul ciglio del ponte occupando quasi l'intera carreggiata. E perché lo ha fatto? Perché il conducente ha sentito il bisogno di abbassare il finestrino e rivolgermi un rimprovero carico di astio perché avevo osato passare il ponte in bicicletta. La storia è questa, i commenti li lascio a chi legge.

Ringalluzzito dall'approdo in terra lombarda, pedalo vigorosamente fino a casa. Non si sono rotti altri raggi, casa mia è ancora in piedi, e tutti i membri della mia famiglia allargata sono in ottima salute. Il piccolo Emanuele, 4 mesi e qualche giorno, confuso dalla mia abbronzatura, mi riconosce soltanto dopo aver visto il coccodrillo sulla mia Lacoste, ed è allora che prorompe, alla sua maniera, in un resoconto-fiume di quello che è successo nelle ultime cinque settimane. Io non so cosa contrapporgli. Forse fra qualche anno gli chiederò se vuole venire con me, sperando che un cicloturismo clodianamente inteso sia ancora possibile.

Per quanto mi riguarda, però, sto già pensando al ciclogiro dell'anno prossimo, e, anche, se è giusto chiedere alla mia bicicletta altre fatiche. Ha affrontato più giorni di viaggio di tutte le altre, forse merita la pensione, insieme alle compagne, a raccontarsi mille storie come questa che ora si conclude.

Ho percorso 3421,1 km (media giornaliera 97,74), con un dislivello di 25943 metri (741). Ho perso 5 kg di peso, scendendo da 75 a 70. Uno l'ho perso nelle prime 4 settimane, gli altri 4 alla fine. Se volete fare un viaggio come questo al solo scopo di dimagrire, vi conviene partire direttamente dalla quinta settimana.

 

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