20.
CASTELRAIMONDO - GUBBIO

71,6 km - disl. 784 m

 

Mappa realizzata grazie a Google Maps

 

Primo compito di giornata: ispezione della ruota posteriore, per verificare se la leggera ondulazione del cerchio sia dovuta alla rottura di un raggio o a un suo semplice allentamento. Trovo un raggio spezzato. Parto comunque tranquillo, proponendomi di fermarmi a Matelica per cercare un meccanico. Il meccanico lo trovo all'ingresso della cittadina. Mi cambia il raggio ma nel verificare che tutto sia a posto scopre che se ne è rotto un altro. Cambia anche quello, mi registra il freno posteriore e il cambio, e intanto mi fa sapere la sua opinione sulla mia bicicletta, facendomi notare che una bici votata a "fare un lavoro del genere" non può costare così poco, e se costa poco vuol dire che la componentistica è mediocre. Credo che non abbia torto. Raggiungere Fabriano da lì significa passar sotto a una galleria pericolosissima. La percorro a piedi, sul marciapiede rialzato, altrimenti non ne sarei uscito vivo. Il navigatore mi segnala poi un'uscita per Fabriano proprio alla fine della galleria, ma di fatto non esiste. Si intuisce che oltre le barriere c'è una strada, ma non vi è accesso. Percorro forzatamente un pezzo di superstrada, compresa una galleria illuminatissima, larghissima e con una bella corsia laterale tutta per me. Ecco, questa sarebbe proibita ai ciclisti, quell'altra, una trappola mortale, no. I responsabili della viabilità sono mai andati in bicicletta nella loro vita? Se lo facessero ogni tanto, forse si rianimerebbero quelle cellule cerebrali che attualmente dormono sonni tranquilli. A Fabriano le mie borse vengono bersagliate da un piccione che forse vuole scoprire se sono attrezzato per la pulizia. La risposta è sì. Tiè. Bella la piazza principale. Esco da Fabriano per la vecchia statale che va a Cancelli. Da Cancelli forse ci sarebbe la possibilità di salire su monti ed evitare una nuova, lunga e temibile galleria, ma le indicazioni sono lacunose e l'accesso alla statale è consentito anche ai ciclisti. C'è in questo tratto un forte vento contrario. Ed ecco la galleria: è lunga quasi 900 metri, è ben illuminata, ma è molto stretta e pare che tutti i camionisti del mondo si siano dati appuntamento lì proprio a quell'ora. Altra camminata sul marciapiedino. Poco dopo c'è una benedetta deviazione verso Fossato di Vico, che mi consente di salutare quell'inferno, per poi proseguire, su strada vallonata, fino a Gubbio. Gubbio, come ognun sa, è splendida. Ci tornerò domattina per un'altra passeggata rigeneratrice, al fine di cancellare definitivamente il ricordo delle orride camminate nei tunnel. Oggi c'erano mediamente 7-8 gradi meno di ieri. È un altro vivere.

 

TAPPA N. 21 CICLOGIRO 2011 TUTTI I CICLOGIRI HOME PAGE