26. BORGO A MOZZANO - CERVAREZZA TERME
95,1 km - disl. 2151 m
Mappa realizzata grazie a Google Maps
L'itinerario è stato deciso stamattina: Foce Carpinelli, Passo del Cerreto, e quanta discesa il tempo restante mi concedesse. A breve distanza dall'albergo c'è il famoso Ponte della Maddalena, o Ponte del Diavolo, per la leggenda secondo la quale il Maligno avrebbe costruito il ponte in una notte. Di fronte c'è anche un bar per la colazione. Il tempo è stupendo, ancorché un po' freddo nelle fasi iniziali (14 gradi). L'aria è limpidissima, la luce incide il paesaggio come una lama. La salita verso il Passo dei Carpinelli è molto indecisa, e si traveste spesso da discesa. Se non fosse per i paesaggi ci sarebbe da irritarsi molto. Poi però, alle porte di Piazza al Serchio, vedo un cartello che indica Reggio Emilia km 101, e un altro che introduce nelle mie conoscenze topografiche un nome mai sentito prima: Passo di Pradarena, a 20 km. Estraggo le mie cartine macilente e sature di vita vissuta, e osservo che quella strada era imboscata al confine fra due tavole, quasi invisibile. Nei pressi c'è un tale che sta chiudendo la sua bottega, e gli chiedo com'è. Mi risponde che è bella, e che i paesaggi sono simili a quelli del Cerreto. Povero Cerreto, sacrificato per l'ennesima volta. In effetti il Pradarena è bello. L'ambiente mi ricorda il Passo del Cirone che feci nel 2008: piccoli borghi come sospesi fra boschi immani. La strada è in buone condizioni e il traffico quasi nullo. In cima, a quota 1565 m, ci sono dei cavalli, palesemente abituati ai turisti. Uno di essi si mette praticamente in posa davanti alla mia Nikon. La discesa, in gran parte nel bosco, è freddissima. La strada scende sotto ai 600 m, dopo aver solcato il paese di Ligonchio, che ha dato i natali a una celebre aquila canterina, e risale fino ai 900 e passa innestandosi sulla discesa del Cerreto, che però per questa strana abitudine che hanno i passi appenninici di fare i bastian contrari, è ancora in salita. Mi fermo lungo la strada in località Cervarezza Terme, poco dopo le 20. Il bello di queste tappe di montagna (2151 m di dislivello), è che alla fine si è contenti e affamati.
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