7. AULLA - CASTELNUOVO DI GARFAGNANA
66,5 km - disl. 1101 m
Mappa realizzata grazie a Runtastic
Non sono abituato nei miei viaggi in bici a consultare le previsioni del tempo ogni giorno, e continuo a non farlo. Di solito, nel mese di luglio da queste parti le giornate di maltempo sono rarissime. Di solito. Anche stamane, invece, come altre volte nei giorni scorsi, alla partenza il cielo è coperto, e dopo pochi km comincerà a gocciolare. È dal centro di Aulla che parte la strada del Cerreto. Dopo un certo numero di km il Cerreto va per i fatti suoi, mentre noi prendiamo a destra per la Garfagnana. Il primo borgo interessante è Codiponte, che ha ovviamente un ponte, antico, e al posto della coda, appena oltre il nucleo storico fatto di case in pietra e stretti vicoli e sottopassi, una pieve medievale con un bell'interno e un trittico con una Madonna al centro. Sosta alimentare a Casola in Lunigiana, dove sento dire a un negoziante locale che non c'è gente. Beh, con questo tempo novembrino, non mi stupisce. Dopo Casola la salita si fa più tosta. Il culmine è a Foce Carpinelli, a quota 842 m. Verso l'ora di pranzo era uscito il sole, ma ora, vicino al colle, è tornato a rintanarsi. Comunque paesaggisticamente la strada è bella. Tre km dopo il colle ci sarebbe una deviazione per un giro nel parco naturale di Sillano, ma stanti le incerte condizioni del tempo, e valutando prudentemente un'incipiente stanchezza, decido di lasciare l'escursione ad un ciclogiro venturo. Lungo la discesa verso Castelnuovo di Garfagnana, si vedono qua e là diversi borghi adagiati al culmine di verdissime colline. Discesa che poi è tutto meno che regolare. Alla fine si guadagnano altri 300 m di quota a colpi di contropendenze omicide, l'ultima delle quali si para davanti al ciclista proprio nell'ultimo chilometro. L'hotel che ho prenotato ieri sera si trova infatti all'estrema periferia di Castelnuovo. Una segnalazione ai signori dell'app Tomtom per iPhone: date la possibilità di inserire anche le lettere nel numero civico, altrimenti il navigatore va in crisi. Colgo l'occasione per osservare che il gps dell'iPad Retina è incomparabilmente più efficace rispetto a quello dell'iPhone 4S. Quest'ultimo fa commettere talvolta all'applicazione errori anche grossolani, mentre con l'iPad la voce del Tomtom avvisa dell'imminenza delle deviazioni anche diverse centinaia di metri prima, e dà quasi l'impressione di essere pronta a ingaggiare una discussione filosofica per ingannare l'attesa della svolta già annunciata.
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