1. MILANO - SALICE TERME
95,9 km - disl. 178 m
Mappa realizzata grazie a Runtastic e Openstreetmap
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La novità essenziale di quest’anno è l’assetto dei bagagli. Non più due grandi e pesanti borse posteriori, ma due borse posteriori alleggerite e meno ingombranti, una borsetta da manubrio, e uno zaino fotografico. Approssimativamente, il peso delle borse gemelle è di 7 kg, quello della borsa al manubrio 2 kg e mezzo, e infine lo zaino pesa 8 kg e mezzo.
L’incognita maggiore era, e resta, lo zaino. La maggior parte degli esperti di cicloturismo considera lo zaino una soluzione abominevole. Io ho fatto molte prove in questi mesi, e non ho avuto nessunissimo problema, e lo stesso oggi. Ciò che rimane da verificare è se per caso i problemi non sorgano con l’utilizzo per più giorni consecutivi. Di sicuro, rispetto all’assetto precedente, la bici sembra una piuma. Le borse posteriori sono le Ortlieb City (rispetto alle Classic non hanno la tasca interna e si chiudono sui due lati. Aspetto positivo: pesano meno, aspetto negativo: possono essere riempite meno, altrimenti non si riesce a chiuderle). La borsa anteriore è della Vaude, lo zaino della LowePro.
Dentro lo zaino si possono apprezzare i risultati di un’altra rivoluzione, quella del corredo fotografico. Nel perenne oscillare fra la comodità degli zoom e la qualità dei fissi, il pendolo quest’anno si è spostato verso i fissi. Ho: il Samyang 14mm, lo Zeiss Distagon 21mm, il Nikon 28 mm f/1.8, il Sigma 35mm f/1.4 Art, il Nikon 50mm f/1.4 G, il Nikon 85mm f/1.8 G. Tutte queste eccellenti ottiche sono per la D800, cui ho affiancato una D7100 con il Nikon 70-200 f/4, un moltiplicatore di focale Nikon 1.7x, il Nikon 40mm f/2.8 macro.
La prima tappa è stata condizionata dai consueti problemi di rodaggio che affliggono quasi tutti i miei annuali debutti sulle strade: affanno, impossibilità di mangiare normalmente, mal di stomaco. Una delle concause è sicuramente il caldo, e oggi è stata una giornata dal carattere estivo.
Come sempre accade il primo giorno, sono riuscito ad accumulare nella prima metà della tappa un inspiegabile esubero di chilometri, che, associato ai succitati problemi fisici, mi ha costretto a rinunciare alla parte finale sulle colline dell’Oltrepò.
La prima parte è stata dedicata alla Darsena di Milano, recentemente ripristinata, al Naviglio Pavese, alla Certosa e a Pavia.
Sia sull’alzaia del naviglio che negli ultimi 25 km verso Salice Terme ho dovuto fronteggiare un vento contrario continuo e a tratti piuttosto forte. Le borse meno sporgenti, tuttavia, hanno limitato i danni.
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