1. MILANO - ARCUMEGGIA

99,6 km - 906 m disl.

 

 

 

Il 1995 è ormai lontano. Mi sto riferendo all'ultimo, e sostanzialmente unico anno in cui sono riuscito a compiere un Ciclogiro montano in piena regola. Prima che questo flebile ricordo si spenga del tutto, ho deciso di progettare un nuovo tentativo di tour alpino, percorrendo l'arco in senso orario. La bicicletta è ancora una volta la Cube Kathmandu 2012, che affronta il suo settimo viaggio. Nessun'altra era arrivata a tanto, ma i segni della fatica cominciano a farsi sentire, e parto con la consapevolezza che per lei potrebbe essere l'ultimo Ciclogiro. Ho come sempre con me due borse posteriori della Ortlieb, una borsa fotografica Lowepro accomodata in un cestino di alluminio assicurato al manubrio da un attacco Klickfix, uno zaino fotografico Lowepro Slipside. Ho un nuovo ciclocomputer, il Garmin 1030 con navigatore cartografico. Ha un software che fa spesso i capricci, ma l'hardware è validissimo, e ha una batteria che dura, in modalità normale, oltre 20 ore. in modalità risparmio energetico credo che si arrivi a 50.

Tappa numero 1: MILANO - ARCUMEGGIA (VA)

Lunghezza: 99,6 km - Dislivello: 906 m

Andatura media: 9,5 kmh - Media complessiva: 7,4 kmh

Temperatura media: 24,8 °C

Si noti il valore, molto basso, che indica l'andatura media: ho visitato diversi centri abitati, e l'arrivo era in salita, d'accordo, ma ciò di cui ho trovato conferma nei giorni successivi è che la mia bicicletta ha qualche problema serio, forse legato alla piegatura del forcellino del deragliatore posteriore, occorsa un anno fa, cui il pur bravo meccanico che se n'era occupato aveva potuto rimediare solo in parte, temendo di spezzare l'appendice.

Punti d'interesse: Rho, Legnano, Busto Arsizio, Gallarate, Somma Lombardo, Arsago Seprio, Varese, Arcumeggia.

Gradimento: ***

Difficoltà: ***

NOTE: qualche problema di stomaco nel finale, ma al di sotto della media delle prime tappe dei vari Ciclogiri. Ha aiutato il clima fresco. A Legnano primo problema con l'equipaggiamento: lasciata brevemente in equilibrio sul cavalletto per scattare una foto, la bici si sbilancia su un lato. Me ne accorgo appena in tempo per fermarne la caduta, ma la borsa al manubrio, peraltro aperta, si rovescia al suolo. Ne esce un obbiettivo (Olympus 12-40), che pur compiendo un saltino di pochi centimetri evidentemente subisce un danno che si paleserà alcuni giorni dopo con il blocco del diaframma. Tornato a casa dovrò farlo sostituire (il diaframma). Arrivo all'albergo di Arcumeggia con l'ultimissima luce. Proprietario gentilissimo, cena ottima.

 

 

   
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