Andatura media: 8,1 kmh - Media complessiva: 6,6 kmh
Temperatura media: 19,6 °C
La prima vera giornata in alta montagna, ma anche l'ultima. L'albergatrice aveva ragione, al mio risveglio mi accoglie un sole radioso e confortante. Passeggiata per il piccolo borgo di Pragelato, e poi su al Sestriere. La strada è poco trafficata e molto panoramica. Dopo una sosta a Sestriere per acquisire una piccola riserva alimentare, torno brevemente sui miei passi per imboccare la Strada dell'Assietta, che dovrebbe portarmi al Colle delle Finestre e da lì in picchiata verso Susa. Dopo la salita iniziale, il percorso si dipana ad una quota fra i 2300 e i 2500 metri. Il fondo stradale è sterrato, in buono stato una volta raggiunta la quota suddetta, ma abbastanza impervio sull'erta iniziale, che debbo affrontare quasi interamente accompagnando la bici a mano. I paesaggi sono sublimi fin dal principio. Purtroppo il tempo si guasta rapidamente e mi prendo una prima grandinata nei chilometri iniziali. Ne subisco una seconda, più aggressiva, in concomitanza con l'unico piccolo riparo disponibile lungo l'intero percorso, un pannello con una cartina della zona sormontato da una minuscola tettoia. Da est, dove sono diretto, si avvicinano nuvoloni neri solcati da lampi e tuoni in voluttuosa abbondanza. L'unica salvezza per me è tornare a Sestriere sperando di anticipare il temporale. Sotto quel cielo tempestoso, i paesaggi sono ancora più ammirevoli. Da Sestriere, passando per Cesana, scendo nella Val di Susa. La strada sarebbe chiusa al traffico, ma in bici non ci sono problemi, né pericoli. Lungo i primi chilometri di questa strada deserta incontro una volpe. A una ventina di chilometri da Susa ricomincia a piovere forte. Arrivo all'imbrunire.
Punti d'interesse: Pragelato, la Strada dell'Assietta.
Gradimento: ***
Difficoltà: ***/****
NOTE: al Sestriere, poco prima di mezzodì, entro in un minimarket per comprare del pane. Vado alla cassa, e il simpatico cassiere mi attacca un bottone grande come un eliporto. Esco e... non trovo più la bicicletta. Gironzolo nei dintorni, per vedere se qualcuno l'avesse spostata, per oscure ragioni, chiedo se qualcuno l'ha vista. Niente, nessuno l'ha vista. Torno dentro il minimarket e annuncio che mi hanno rubato la bicicletta. Ho già in mano il telefono per chiamare le guardie. Escono in esplorazione con me il cassiere e una commessa, accoratissimi. Facciamo il giro dell'edificio e, dalla parte opposta, esattamente dove l'avevo lasciata, ecco la mia bicicletta. Distratto dalla chiacchierata col cassiere, che peraltro ringrazio per la sua solidarietà, non mi ero reso conto che l'entrata e l'uscita del minimarket davano su due lati opposti dell'edificio, e per di più le due vie sembravano perfettamente uguali, così come le due vetrine. E poi mi chiedono cosa me ne faccio del gps... Senza, a quest'ora vagherei a caso in qualche area desertica dell'Asia centrale.