COSA MI E' PIACIUTO:
rimarchevole la fotografia (il bianco e nero è stato scelto per
accostamento ai film gialli americani degli anni '40); la regia di Truffaut
non è mai banale, e non di rado regala guizzi di originalità:
in particolare, qui come in molte altre occasioni, mi stupisce di Truffaut
la naturalezza con cui passa da una scena all'altra, perfino quando
i collegamenti logici appaiono inverosimili. E in questo film lui è
particolarmente abile nel rendere accettabile l'inverosimile. Trintignant
e la Ardant sono bravissimi. Lui non ha occasione di mostrare le gambe,
lei sì... Belle musiche di Georges Delerue.
COSA NON MI HA CONVINTO: essendo una sorta di parodia dei noir complicati
tipo Il grande sonno, è un film
che ti stordisce a colpi di scena. A decine. Lo so che è fatto
apposta, ma ugualmente non riesco ad apprezzarlo.
CURIOSITA': Finalmente domenica è
del 1983, Bianca, di Nanni Moretti, è del 1984. Sembrerebbe
che sia stato quest'ultimo, quindi, ad ispirarsi al francese nella sequenza
dell'osservazione delle gambe dei passanti attraverso la finestrella
del seminterrato che dà sul marciapiede. La Ardant, in certe
espressioni, per esempio quando mostra curiosità o divertita
incredulità, assomiglia molto a Irène Jacob.
Ho visto Finalmente domenica in francese
con i sottotitoli in italiano (non particolarmente ben fatti. Un esempio
raccapricciante: "I sentieri della gloria" di Kubrick... brrr).
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