COSA MI E' PIACIUTO:
è un film di quasi tre ore fatto quasi esclusivamente di scene
madri (e non lo dico con l'intenzione di fare un gioco di parole). E
quasi sempre c'è un momento preciso in cui si passa dallo stato
di quiete alla certezza che sta per succedere qualcosa di ineluttabile,
e quel momento genera una tensione che non viene poi mai sprecata, perché
la maestria tecnica e narrativa di Coppola rimane sempre ai livelli
più alti possibili. Paragonerei questa successione di passaggi
a quelle situazioni in cui abbiamo fra le mani un aggeggio che non funziona,
crediamo di averlo rimesso a posto, funziona perfettamente, tanto da
farci dimenticare che si era precedentemente guastato, e poi all'improvviso
comincia a dare segni di cedimento appena percettibili, ma abbastanza
per farci comprendere in un istante che ci risiamo. Nel film questa
percezione l'abbiamo sempre un momento prima dei protagonisti, ma non
ci è dato nemmeno il tempo di preoccuparci per loro. Tutto è
perfetto, compreso il bilinguismo dei personaggi, sempre credibile e
giammai macchiettistico. La recitazione da parte di tutti è irreprensibile,
ma è raccomandabile il ricorso all'audio originale, perché
il doppiaggio, anche se ben fatto, risulta distruttivo, soprattutto
nei confronti di Marlon Brando, la cui interpretazione è in continuo
crescendo fino al magistrale dialogo con Al Pacino poco prima della
morte. La ricostruzione ambientale, anche nella parte siciliana, è
ammirevole. Non entro nel merito filosofico: mi pare che Coppola sia
preoccupato di descrivere realisticamente e con coerenza un tipo di
società, più che a giudicarlo. L'unica arditezza, molto
elegantemente sfumata, si coglie nel dialogo fra Michael (Pacino) e
Kay (Keaton) che si ritrovano dopo molto tempo, in cui è accennato
un parallelo fra mafia e politica sul piano morale. Essenziali e ben
scritte le musiche di Nino Rota (per le quali ha ripreso, rallentandolo,
il tema principale di 8½).
COSA NON MI HA CONVINTO: la scena della punizione di Sonny al cognato
è tecnicamente (o meglio pugilisticamente) poco accurata. Il
finale non ha la forza che ci si poteva aspettare, ma è ovviamente
da vedersi come il trampolino di lancio per il
seguito, che uscirà due anni più tardi.
CURIOSITA': la scena in cui Michael mente alla
moglie sulle responsabilità della strage appena compiuta è
stata ripresa pari pari da Mikhalkov in Oci
ciornie. Nel film recita anche Sofia Coppola, figlia del regista
e futura regista a sua volta. E' il neonato (maschio) della scena del
battesimo.
Ho visto Il padrino in inglese con i
sottotitoli in italiano. I sottotitoli sono fatti abbastanza bene; forse
un po' grandi.
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