COSA MI E' PIACIUTO:
la consueta naturalezza dello stile di Ozu, che sembra aver posto delle
telecamere nascoste in una casa qualunque per seguire le vicende di
una tipica famiglia giapponese. I dialoghi sono semplicissimi, e non
è difficile per gli attori interpretarli senza forzature. Mi
verrebbe spontaneo un parallelo con Rohmer, se lo stile di ripresa di
Ozu non fosse così diverso. Illumina la scena la fulgida Setsuko
Hara, che in tutti i film di Ozu interpreta praticamente sé stessa.
COSA NON MI HA CONVINTO: rispetto al precedente Tarda
primavera, di cui questo film è semplicemente una variazione,
qui la ricerca dell'assoluta trasparenza descrittiva genera qualche
ripetizione, e conseguentemente qualche sequenza non indispensabile.
CURIOSITA': per sottolineare la continuità
nella definizione del suo personaggio, tutte le donne interpretate da
Setsuko Hara in questi film di Ozu hanno lo stesso nome, Noriko, anche
se non si tratta della stessa persona traghettata da un episodio all'altro.
Ho visto Inizio d'estate in giapponese
con i sottotitoli in inglese.
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