COSA MI E' PIACIUTO:
un po' tutto. Stilisticamente il film ricorda per molti aspetti il capolavoro
di Charles Laughton La morte corre sul fiume, ma vi si avvicina
anche nella filosofia. La direzione di Salvatores è perfetta,
e gli attori, grandi e piccini, non sbagliano una mossa. Ambientazione
fiabesca eppure realissima (se volete potete dare un'occhiata alle foto
in questa pagina, tappe 15 e 16),
musica per quartetto d'archi di Ezio Bosso molto appropriata, soprattutto
perché non rappresenta un semplice commento alle immagini, ma
piuttosto un'ulteriore visione, parallela, della storia. La sceneggiatura
è accuratissima, con molte pregevoli sottigliezze nei dialoghi,
frutto di un amorevole approfondimento della psicologia infantile che
vuol essere anche una lezione non pedante ma pedagogica al mondo degli
adulti. Il primo contatto visivo fra i due bambini ci procura una scossa
elettrica, e il finale è di altissima poesia, in senso narrativo,
figurativo, musicale.
COSA NON MI HA CONVINTO: nulla da segnalare.
Ho visto Io non ho paura in italiano.
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