DI COSA SI TRATTA: un anziano vive su un peschereccio con una ragazza di 16 anni, che lui ha preso con sé dieci anni prima. Attende che lei compia 17 anni per poterla sposare, e nel frattempo ospita pescatori di giornata ai quali predice il futuro con uno strano rituale. Un giorno capita sulla barca uno studente che attira l'attenzione della ragazza.
COSA MI E' PIACIUTO:
è un film quieto, nonostante la tensione costante richiamata dall'onnipresenza dell'arco, usato per minacciare gli ospiti insolenti, ma anche per indovinare il loro futuro e per suonare. Dai due protagonisti non ci giunge una sola parola, benché non siano muti: quasi dei signori Hulot trasferiti in oriente. I mutevoli sentimenti dei personaggi sono coltivati nello spettatore prima di attecchire negli stessi protagonisti, ai quali arrivano quasi come un riflesso ineluttabile. Gli attori sono molto ben diretti e hanno la faccia giusta. Molto aderente alla narrazione la musica di Kang Eun-il, nonostante sia fatta di numeri chiusi di una certa durata.
COSA NON MI HA CONVINTO: nel finale il simbolismo è estremizzato forse oltre la giusta misura, e assumendo il tono della leggenda crea, almeno nel sottoscritto, un distacco emotivo.
Ho visto L'arco in lingua originale e sottotitoli in italiano.
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