STALKER

TITOLO ORIGINALE Stalker
ANNO 1979
PAESE Urss
REGIA Andreij Tarkovskij
GENERE Drammatico
ATTORI PRINCIPALI Aleksandr Kajdanovskij, Nikolaij Grinko, Anatolij Solonitsyn
DURATA - FOTOGRAFIA 155' - in bianco e nero e a colori
PRODUTTORE DVD General Video
Stalker - Tarkovskij

 

 

Stalker - Tarkovskij
Stalker - Tarkovskij
Stalker - Tarkovskij
Stalker - Tarkovskij

 


Punteggio assegnato al film: ***½
Punteggio complessivo assegnato al dvd (edizione e film): ***½

Recensione del 29/10/2006

 

 

Qualità video: molto buona.
Qualità audio: molto buona la traccia in russo, un po' inferiore quella italiana 5.1.
Lingue: Italiano Dolby Digital 5.1,  Russo Dolby Digital 5.1, Italiano Mono
Sottotitoli: italiano
Formato video: 1.66.1  anamorfico
Extra significativi: -



COSA MI E' PIACIUTO: il cinema di Tarkovskij è anzitutto un cinema d'immagini. E' attraverso le immagini che ogni film acquista immediatamente la sua impronta. La prima parte, fuori dalla Zona, è in un bianco-nero contrastatissimo, che crea una forte sensazione di irrealtà. Viceversa, una volta dentro la Zona, la fotografia paradossalmente si normalizza, si fa quasi sciatta. I dialoghi non hanno nulla di particolarmente complesso, ma sono strani, come se ci si trovasse in un universo parallelo. Non surrealismo, ma "alterrealismo": tutto ha una logica, ma è una logica irriconoscibile. Il talento pittorico di Tarkovskij si esprime soprattutto in chiave naturalistica e/o astratta, con uno spunto d'ispirazione escheriana (si veda il terzo fotogramma qui sopra). Notevole l'interpretazione dei tre attori protagonisti.

COSA NON MI HA CONVINTO: ho sempre ammirato i film di Tarkovskij il cui senso è nascosto, ma che non mi pongono domande. Questo mi pone delle domande, ma non capisco quali, figuriamoci se posso provare a dare delle risposte. Forse non sono ancora pronto per capirne il messaggio. O forse il confronto con Ordet, a proposito di film che parlano di fede, mi mette un po' in imbarazzo, pensando alla linearità e alla chiarezza del capolavoro di Dreyer. Finale affascinante dal punto di vista figurativo, ma totalmente arbitrario. La lentezza in Solaris è un valore strutturale, qui sembra un diluente.


Ho visto Stalker in russo con i sottotitoli in italiano.


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Nota sulle immagini