CLAVINOVA YAMAHA CLP-270

 

3. IL SUONO E L'AMBIENTE

Il CLP-270 è dotato di un dispositivo, detto iAFC (Instrumental Active Field Control), che modifica le proprietà del suono in base alla collocazione del pianoforte rispetto alle pareti e ai mobili. Si attiva eseguendo un test che consiste nell'emissione di un suono e nell'immediata analisi del riverbero naturale. In pratica lo strumento calcola il tempo impiegato dal suono nel rimbalzare indietro, misurando l'intensità dell'eco. Per compiere questa operazione, basta premere un pulsante: il Clavinova esegue il test, e chiede se si vogliono salvare le impostazioni che ne conseguono. Il suono guadagna in profondità e naturalezza.

Ovviamente se si vuole ascoltare il pianoforte in cuffia, le impostazioni di riverbero devono essere scelte dall'utente, poiché l'iAFC non c'entra più nulla. Se si desidera registrare un'esecuzione sfruttando le uscite audio, per esempio, si ricorre a questa modalità. Sono disponibili cinque tipi di riverbero. Per le mie registrazioni, uso la modalità Hall 2, e una quantità pari a 35 (si va da 0 a 127).

 


La qualità delle uscite audio e cuffia è una dote importantissima per uno strumento digitale, addirittura fondamentale se lo si utilizza per registrare. Il mio precedente piano digitale, lo Yamaha P-80, pur non incorporando un sistema di amplificazione autonoma, aveva delle uscite molto buone, che consentivano di catturare il suono in fase di registrazione con la massima fedeltà possibile. Ci sono strumenti, sia della Yamaha che di altre marche, che hanno un bellissimo suono ascoltato dal vivo, ma che registrato, o anche semplicemente ascoltato in cuffia, diventa tutt'altra cosa, e di solito il cambiamento è in peggio. Anche se fosse in meglio, tuttavia, non sarebbe accettabile, perché lo strumentista suonando reagisce a ciò che sente, e quindi riascoltandosi successivamente avrà delle cattive sorprese. Con questo pianoforte potrei perfino permettermi di non riascoltare la mia esecuzione: posso essere certo che il risultato dalla registrazione è esattamente ciò che avevo in testa. Per lo studente, è importante sapere che quando una propria registrazione sembra essere opera di qualcun altro, la colpa non è del pianoforte.

 


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