COSA MI E' PIACIUTO:
è una summa dell'umorismo di Allen. Si va dalla comica muta alla
parodia dei dialoghi sui massimi sistemi, da un vero Stanlio e Ollio
a un falso Bergman. C'è la comicità figurativa pura (Boris
attraversa il campo nemico dentro un cannone), quella di situazione
(Boris aiuta la moglie a portare in tavola il suo primo soufflé,
che pesa più di un quintale; il violinista e la pianista, sorpresi
dal marito di lei, si rimettono a suonare scambiandosi gli strumenti)
e quella puramente verbale ("Diciamo pistole all'alba?" "Beh,
diciamolo, anche se non so cosa vuol dire"). C'è la spassosa
imitazione delle figurine di un carillon ("E' un onore più
grande per me" "No, voi siete la sorella di Don Francisco"...).
Dialoghi alla Bergman che sconfinano in battute del tipo: "Io non
mi sposerò mai, voglio solo divorziare". Con la citazione
intrecciata di due film di Bergman, Il
settimo sigillo e Persona, ovviamente
in chiave burlesca, Amore e guerra si conclude dopo aver passato
in rassegna buona parte della letteratura russa e del cinema sovietico
(Eisenstein soprattutto, citato anche attraverso la musica di Prokofiev).
Insomma, si ride un sacco, anche se questo film rappresenta un ponte
fra la comicità dei primi film di Allen e le commedie più
sofisticate degli anni seguenti.
COSA NON MI HA CONVINTO: troppi monologhi di Allen nel finale, quantunque
divertenti.
CURIOSITA': di Prokofiev possiamo ascoltare frammenti
dalla Suite Scita, da Aleksandr Nevskij e dal Tenente Kijé.
Ho visto Amore e guerra in inglese con i sottotitoli
in italiano, che non sono la trascrizione dei dialoghi italiani.
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