COSA MI E' PIACIUTO:
questo film è da ricordare soprattutto per i personaggi, in modo
particolare i tre principali, anche perché sono splendidamente
interpretati. Del resto Lemmon e la MacLaine erano stati gli interpreti,
pochi anni prima, di quello che fra i film di Wilder è il mio
preferito in assoluto, cioè L'appartamento (anche lì
giocano a carte, per non fare altro: l'abilità di Wilder nell'alludere
alla lontana a qualcosa che non intende e non può mostrarci meriterebbe
un capitolo a parte; qui per sbattere fuori noi spettatori dalla camera
da letto s'inventa il cagnolino). Ci sono molte battute divertenti,
ma l'ultima, quella di Moustache che esce dalla sacrestia con la neonata
in braccio, pazientemente preparata per tutto il film, è un capolavoro
(ho fatto una breve pausa nella stesura di questa scheda per ridere
ancora un po'...). Anche la scena della perquisizione dell'appartamento
di Irma è stupenda. La Parigi di Irma la dolce è
dichiaratamente finta, ma è bellissima da vedere. Sembra vera
quanto l'altrettanto finta New York di Eyes
Wide Shut.
COSA NON MI HA CONVINTO: le proporzioni. Per una storia così
137' secondo me sono troppi. In effetti non ci sono scene deboli, e
quindi probabilmente, supponendo che avesse voluto farlo, Wilder non
avrebbe saputo cosa tagliare, anche perché il film è tratto
da una commedia, e forse gli autori del film (lo stesso regista e I.A.L.
Diamond) non hanno voluto scartare nessun elemento che nel testo originale
venisse giudicato essenziale. Sentire dei personaggi non anglofoni che
parlano inglese mi dà sempre un po' fastidio. La musica di Previn,
pur premiata con l'Oscar, a me sembra invadente, eccessiva e male inserita.
Ho visto Irma la dolce in inglese con
sottotitoli in italiano (ottimi, anche se qualche raffinatezza nei dialoghi
è andata persa).
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