E' stata fin qui la tappa più faticosa.
Lungo la panoramica discesa dell'Aprica,
a pochi chilometri dall'innesto sulla SS della Valtellina s'incontra
una deviazione per Stazzona: è una bella strada che scende dolcemente
fra i boschi e sbocca a fondo valle a 4 km da Tirano. A Tirano
visitiamo il Santuario della Madonna, con il suo sontuoso organo ligneo,
e quindi attacchiamo il Passo del
Bernina. E' una salita che non finisce mai. La strada, tutta diritta,
è implacabilmente battuta dal sole. Nel primo tratto le pendenze
maggiori si trovano prima e dopo Brusio. Una volta raggiunto il lago,
la strada spiana fino a Poschiavo. Qui ci fermiamo per un piatto di
lasagne e un'insalata. In queste zone di confine i prezzi sono sia in
franchi che in euro. Da Poschiavo al passo ci restano da percorrere
18 km di salita molto dura, con pendenze che toccano anche il 16%. Il
percorso è veramente bello solo negli ultimi 4 km. Fiancheggia
la strada, talora sovrapponendovisi, la celebre ferrovia delle Alpi
Retiche. In cima si parla con altri ciclisti, e si azzarda il giudizio
che il Bernina sia anche più duro dello Stelvio. Strano che il
Giro d'Italia lo ignori regolarmente, visto che gli sconfinamenti non
sono mai stati un problema. A Pontresina, dove facciamo tappa dopo una
quindicina di chilometri in un ambiente spettacolare, con il fortissimo
vento contrario che ci consente di risparmiare i freni, troviamo un
ottimo alloggio e ci ricompensiamo delle fatiche della giornata con
una pizza tanto gustosa quanto vasta.
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