La media chilometrica giornaliera è
molto più bassa rispetto al solito, a causa del dislivello medio,
che è al contrario molto più alto. Secondo uno schema
che si è ormai cristallizzato, anche oggi sole al mattino, nubi
oscure all'ora di pranzo, di nuovo sole, temporale che chiude la tappa.
Prima di arrivare a Davos bisogna scendere fino a meno di 1300 metri
per imboccare una lunga galleria (circa 3 km), in leggera salita ma
fortunatamente ben illuminata. Da Davos (1560 m) inizia l'ascesa al
Flüelapass. Assomiglia
all'Albula, ma è meno spettacolare. Le pendenze sono abbordabili
nei primi 7 km, e diventano più aggressive negli ultimi 6. Dopo
la località di nome Tschuggen, in poco più di 5 km si
guadagna il 50% del dislivello complessivo. In cima minaccia pioggia,
qualche goccia arriva già, sicché rinunciamo ad approfittare
del rifugio e scendiamo subito. Il paesaggio su questo versante è
più spettacolare. Ci fermiamo a Susch
per uno spuntino. Per assonanza, speravo di poter gustare il sushi,
ma non vengo accontentato. Susch è la prima delle località
engadinesi famose per le caratteristiche case affrescate che intendiamo
visitare. Da qui parte un itinerario ciclabile, in buona parte su sterrato
(ben tenuto), che tocca uno dopo l'altro tutti i paesini. Raccomandatissimo.
Da Lavin si sale bruscamente
verso Guarda. Ed è qui
che un robusto temporale ci induce a far tappa. Ci stiamo rendendo conto
che in Svizzera gli euro sono accettati praticamente ovunque; gli scontrini
riportano anche il prezzo nella valuta europea. Dal punto di vista gastronomico,
fin qui non possiamo lamentarci. In particolare, stasera abbiamo gustato
degli eccellenti Spetzli avvolti in foglie di spinaci e immersi in un
brodetto bianco molto delicato.
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