Tre passi in programma oggi: Fedaia,
Colle Santa Lucia e
Giau. Il primo e il terzo li avevo
già scalati dalla parte opposta, il secondo non lo conosco. Il
tempo sembra aver messo giudizio, e infatti avremo una bella giornata
di sole. Freschino a Canazei, sui 12°, ma tanto si sale subito.
La parte impegnativa del Fedaia è quella finale, gli ultimi 4
km dove cominciano le gallerie (tutte aperte a valle meno una, breve
e ben illuminata). In discesa (pendenze costantemente fra il 10 e il
15 per cento, occhio ai freni) avevamo l'intenzione di prendere la stradina
di Serrai di Sottoguda, ma non c'era nessuna indicazione. Vedremo solo
un cartello all'imbocco a valle, completo di divieto di transito. Il
Colle Santa Lucia, lungo 9 km, non è difficilissimo, e offre
belle viste dalla sommità. Il paese è a quota 1443, ma
la strada, prima, sale di una quarantina di metri in più. Dopo
il paese si scende di poco più di un centinaio di metri e si
comincia subito la scalata del Giau, che è molto duro. Dopo la
primissima rampa al 15%, mi procuro una contrattura lombare (alias "colpo
della strega"). Mi sdraio sull'erba a un lato della strada e grazie
ad alcuni esercizi di stretching riesco a rimettermi in condizioni di
proseguire. So già che i problemi riaffioreranno questa sera
e nei giorni successivi. Il Giau sale a strappi duri alternati a spianate
sui tornanti. I tornanti, numerati, sono 29. Ma la fatica è resa
sopportabile dalle viste fantasmagoriche, e la luce del pomeriggio contribuisce
alla magia. Infine scendiamo a Pocol dove facciamo tappa. L'albergo,
benché a 2 stelle, è abbastanza caro, ma siamo già
sulle prime rampe del Falzarego, che ci attende domani. Se la mia schiena
lo permetterà.
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